296. Passi, attese e boh.
Altra sera in cui, onestamente, faccio fatica a trovare qualcosa da dire.
A ben pensarci, il giorno dopo uno scossone è quasi sempre di transizione, in una sorta di digestione degli eventi in vista della reazione.
Perché la reazione c'è sempre, non c'è dubbio al riguardo; non sono capace di fare altrimenti e proprio lì, in realtà, sta paradossalmente la mia maledizione: ho bisogno di fare, ho bisogno di agire, ho bisogno di mettere in moto cose, guidarle, spingerli, anche a calci in culo.
Ma ci sono situazioni in cui non si può e sono quelle che mi uccidono di attesa.
Guarda caso sono quelle che più ora devo affrontare.
Ho atteso che calasse la spada.
Ora devo fare alcuni passi, ma poi dovrò attendere ancora.
Poi altri passi e di nuovo attendere.
Come un dannato esercizio in una disciplina che non avevo certo intenzione di perfezionare.
Ma ok.
Facciamo anche questo.
E quindi giornata trascorsa così, tra pensieri che scorrono, qualche idea semiconsolatoria, messaggi e telefonate di chi si preoccupa (grazie, non lo ripeterò mai abbastanza).
E poi c'è lui.
Che mangia sempre meno, che pesa sempre meno, che lo carezzo e sento solo ossa.
C'è lui, testardo come pochi, sempre più stanco ma con quello sguardo.
E finché lui ha quello sguardo io inghiotto il magone che mi viene guardandolo.
Finché lui ha quello sguardo c'è.
E finché lui c'è, io ci sono per lui.
Baci e abbracci a te e al peloso di casa
Grazie :*
❤️ Tanto amore al peloso di casa e tanto affetto a te che sei sempre e comunque al suo fianco.
Grazie cara :*
Mi devo preoccupare?
Non ho capito e spero non sia niente di grave…
Un grattino al micio e un abbraccio a te.
È una questione che mi dà un bel po’ di pensieri. Spero di riuscire a risolverla. Grazie mille :*