292. Il cattivo
Una volta lessi da qualche parte che “nessuno è il cattivo della propria storia”, una frase che contiene una verità assoluta.
La maggior parte delle persone, anche i peggiori criminali, agiscono a modo loro perché ritengono che sia giusto così: che loro siano nella parte della ragione e tutto il resto del mondo, se obietta, ha torto.
Perciò non dubito che ci sia gente che domani sfilerà convinta di stare davvero combattendo una guerra santa.
Lo erano anche i crociati.
Lo erano anche i conquistatori spagnoli, prima di sterminare le popolazioni del Sud America.
Per non parlare dei membri del Ku Klux Klan, convintissimi che dio fosse dalla loro parte.
I nazisti, poi, erano sicurissimi di avere ragione.
O, per far esempi più vicini, i militanti dell'Isis.
No, non sto esagerando.
Il passo tra “non puoi avere diritti” e “non hai diritto di vivere” è brevissimo.
La separazione tra “fate quel che volete, tranne questo” e “siete sbagliati, dovete essere puniti” è infinitesimale.
La differenza tra “ti tollero” e “vai rinchiuso o, meglio, estirpato” praticamente non esiste.
E la cosa terribile è che chi sfilerà domani, o meglio, molti di quelli che sfileranno domani non ci penseranno, non ci vorranno pensare: penseranno di essere nel giusto, inviati da dio, portatori di una verità assoluta che, anche esistesse, girerebbe alla larga da loro.
Assurdo pensare che, probabilmente, tra chi sarà in quella piazza ci sono anche persone potenzialmente brave, ma terribilmente influenzate, malinformate, mal guidate.
Mi fanno quasi pietà.
Poi ripenso ai soldati nazisti che eseguivano solo gli ordini e la pietà passa, lasciando il posto allo schifo e alla rabbia.
Sfilate pure.
Illudetevi.
Fingete.
Ma colui il cui nome portate nella vostre religione vi ripudierebbe.
Stasera, mai più azzeccata, ho sentito questa frase:
“Sai cosa odio della religione? Gli uomini. Come qualunque cosa potenzialmente bella, gli uomini la trasformano in qualcosa di orribile. Per ogni santo, ci sono due milioni di peccatori.”
Ecco, domani di santi non se ne vedranno. Di peccatori autoconvinti di essere tali, invece, sarà pieno.