259. La vampira della porta accanto
Le uscite in Italia dei libri di Christopher Moore sono quanto meno schizofreniche.
Fino a qualche anno fa si trovavano giusto due o tre titoli, poi quando ha iniziato ad avere il meritato successo, la Elliot ha cominciato a pubblicare in parallelo non solo le nuove uscite in tempi accettabili ma anche i romanzi inediti in un ordine non esattamente lineare.
La situazione più assurda è capitata con la trilogia vampiresca.
“You Suck” (tradotto in Italia con “Suck” e da me letto e recensito millenni fa) è stato pubblicato, appunto, più di cinque anni fa ma è il secondo volume nella suddetta trilogia. Il primo, di cui parlo qui, è stato pubblicato in Italia solo a maggio e il terzo è uscito da pochissime settimane.
Cosa abbia spinto a far uscire un secondo volume per primo è una cosa che non capirò mai ma che mi fa girare abbastanza le scatole.
Ma passiamo al romanzo.
“Bloodsucking friends” (questo il titolo originale e no, non so perché non sia stato tradotto a dovere con “Amici Succhiasangue”) non è la prima incursione di Moore nei romanzi di generi, horror incluso: già con Practical Demonkeeping aveva iniziato a saggiare il terreno, ma è con questa serie che si inserisce nel filone vampiresco a suo modo.
Il bello di Moore è la capacità di prendere la narrativa tradizionale, quella di genere, estrarne gli stereotipi, smembrarli, addizionarli di ironia più o meno sottile, un po' di scene molto poco politically correct, shakerarli e servirli al lettore come un cocktail del tutto nuovo e ben poco prevedibile.
Per questo motivo, anche se non amate i libri sui vampiri, dovreste dare una possibilità a questi romanzi: potreste trovarvi a scoprire com'è strano essere trasformati in vampiro da un momento all'altro, capire quali sono leggende metropolitane e quali no, ma anche conoscere l'Imperatore di San Francisco, strenuo difensore del Messico, e i suoi fedeli sudditi e, fidatevi, non sono affatto quello che vi aspettereste.
Una delle caratteristiche in tutti i libri di Moore (oltre alle più che frequenti risate) sta nel fatto che difficilmente troverete un eroe “classico”: i suoi personaggi vogliono, tipicamente, farsi i fatti propri se non abbandonarsi ai propri istinti più o meno elevati; sono le situazioni a costringerli ad agire in certi modi e le loro scelte non sono certo spesso tra le più nobili e, proprio per questo motivo, sono certamente più reali.
Non aspettatevi quindi eroi senza macchia e senza paura, vampiri più o meno luminosi, cacciatori di vampiri alla Van Helsing o cose del genere: aspettatevi ragazzi di provincia parecchio spaventati, gente che sbarca il lunario, qualche omicidio sparso, vampire che umiliano commesse da Macy's e cosucce del genere.
Ovviamente con una costante, sana irriverenza.
Sempre per essere chiari: siamo lontani dall'eccellenza di Biff, Fool o Sacre Blue, ma la lettura è assolutamente meritevole.
Ribadisco, nel qualcuno se lo fosse perso, l'ordine di lettura, che è:
– La vampira della porta accanto (Bloodsucking Friends)
– Suck (You Suck)
– Mordimi (Bite Me)