247. Dicembre
Dicembre, parliamo un secondo.
Io, di preciso, non so cosa ti ho fatto.
Anzi, sono sempre stato ragionevolmente convinto di averti trattato con i guanti, anche quando già sembrava che non fossi esattamente gentile nei miei confronti.
Mi dicevo che erano coincidenze, che la sfiga capita, bla bla bla.
Sei anche il mese in cui è nata la persona che amo, non potevo non darti tutto il credito possibile.
Ora no, ho capito.
Ti sto sul cazzo.
E va behe, eh? Non è che posso piacere a tutti. Anzi, probabilmente sono più quelli a cui non piaccio che quelli a cui vado a genio.
Però ti volevo chiedere una gentilezza.
Potresti ignorarmi?
Potresti, per favore, andare a rompere i coglioni da qualche altra parte?
Io ti ci devo passare in mezzo, è un dato di fatto e, onestamente, non voglio neanche ignorare le ricorrenze che ti porti con te.
Ma dato che io non posso saltarti, perché non mi ignori?
Ti sto sul cazzo, ho capito.
Non mi sopporti, bene così.
Ma lasciamo in pace.
Che di bulli, nella mia vita, ne ho incontrati a sufficienza.
E, già che ci sei, vaffanculo per oggi, ok?
Grazie.