229. Ciò che rimane
Nella mia navigazione tra stand-up comedians e documentari su Netflix me ne è capitato uno che mi ha incuriosito, anche perché aveva valutazioni altissimi: il titolo è “Being Elmo” e si tratta della storia di Kevin Clash il burattinaio che ha dato vita, voce e anima a Elmo, uno dei personaggi più amati di Sesame Street.
Una delle conquiste più grandi di Clash fu riuscire a fare il lavoro che tanto sognava ma, ancora di più, stringere amicizia coi suoi miti, primo tra tutto Jim Henson, il creatore dei Muppets, con cui finì per collaborare in innumerevoli occasioni (in Labyrinth, per dirne una che non siano, appunto, i Muppets e Sesame Street).
Purtroppo Henson morì nel ’90 a 53 anni e, nel documentario, viene mostrato qualche minuto del memorial in suo onore.
E qui mi sono emozionato.
Perché Henson aveva detto in occasioni precedenti che non avrebbe voluto nessuno vestito di nero, ma tanti colori.
E i suoi colleghi e amici rispettarono la sua volontà.
Cantarono le sue canzoni preferite.
Ma, soprattutto, finirono per salutarlo con le sue creature: quei burattini, quei muppets, a cui lui aveva donato la vita e che aveva, a sua volta, regalato letteralmente al mondo intero, entrando nell’immaginario di adulti e bambini e lasciando così il proprio segno.
Un sorriso.
E sul palco, a dirgli addio, i suoi amici e i suoi figli, a cantare per lui, a cantare (mi piace pensare) con lui una canzone sul credere in se stessi.
Faccio fatica a pensare a un esempio migliore di ciò che dovrebbe essere la nostra vita: passare nell’esistenza altrui, lasciare un segno, creare un ricordo e far sì che, quando ce ne andremo, quel ricordo viva per noi.
È questo, penso, l’obiettivo più alto che si possa raggiungere.
Essere ricordati con un sorriso.
Condivido il filmato (sarebbero 15 minuti, ma ho messo il link alla parte finale) del memorial, per chi abbia voglia di emozionarsi un po’.