134. La differenza
La differenza è che io rispetto gli altri.
La differenza è che io esigo rispetto.
La differenza è che se dico sì è sì, ma se dico no non significa “forse”.
La differenza è che se mi rispetti ti posso anche concedere un favore, se ci provi te la faccio pagare pesantemente.
La differenza è che il mio tempo fuori dal lavoro è più prezioso di quello lavorativo.
La differenza è che se ti dico che sono in ferie mi aspetto che tu non mi cerchi. E se mi chiedi “ma non lavori del tutto?” ti guardo come se non esistesse una via di mezzo tra lavorare e non lavorare. E no, non esiste una via di mezzo.
La via di mezzo è per chi ha accettato di essere in balia.
Per chi ha deciso che la sua vita viene dopo.
Per chi non ha altro al di fuori.
Per chi non sa dire no.
Io ho una vita.
Io ho passioni.
Io lavoro per vivere, ma la mia vita non è il mio lavoro.
Vengo pagato per quel che faccio, ma io decido come e quando e io decido quando mi sta bene sacrificarmi.
E proprio perché nessuno mi paga le ferie, quando decido di non lavorare nessuno può chiedermi di farlo. Nessuno. Perché quel tempo è mio. Solo mio.
E magari non diventerò mai ricco.
Magari non sarò mai potente, qualunque cosa significhi.
Magari mi dannerò per arrivare a fine mese e per cercare nuovi clienti.
Ma rimarrò me stesso.
Senza essere un automa.
Senza vendere il culo.
Senza abbassare la testa per qualcuno che pensa di poterti avere come e quando gli pare.
Senza cedere parti della mia vita non in vendita.
Senza rinunciare a chi sono.
Non mi vendo.
Né ora né mai.
Sai che io e te siamo completamente sulla stessa linea.
I know :*