119. Mancanze

Entusiasmo.

Ne sento la mancanza.

La soddisfazione, a tratti la gioia, l’allegria sono emozioni che comunque riesco ancora a vivere nonostante il periodo non certo roseo.

Ma l’entusiasmo mi manca.

Parlo di quell’emozione travolgente, magari effimera, ma che mentre è presente dà alla testa come una sbornia.

Quella che ho sentito il giorno in cui ho ripreso a camminare.

Quella del giorno in cui la nostra storia è iniziata.

Quello del mio primo viaggio a New York, nel momento in cui ho visto avvicinarsi i grattacieli di Manatthan o sono entrato nel museo di storia naturale.

Quello del giorno in cui sono riuscito a comprarei biglietti per il cinquantennale del Dottore.

Quello mi sfugge.

Come avessi un razzo pronto ad andare in orbita, ma per qualche motivo fosse troppo zavorrato.

Qualche mese fa ho acquistato i biglietti per lo Star Wars Event del prossimo anno. Qualcosa di paragonabile al cinquantennale del Dottore. Contento? Molto, davvero. Entusiasta? No.

Sto per tornare a Londra, una città che amo davvero. Contento? Assolutamente sì. Entusiasta? Non ci riesco.

L’ovatta avvolge il mio entusiasmo e non riesco a capire se sia colpa dei troppi casini, delle troppe paure che non mi permettono di vivere a cuor leggero o se sia solo la paura del tonfo (che già è accaduta più volte) successivo all’entusiasmo: che se cadi dal piano terra ti fai male, ma se cadi dal decimo piano te ne fai molto di più.

Eppure questo blog si chiama in un certo modo perché non sono disposto ad accettare una cosa del genere. Perché preferisco volare e cadere che non lanciarmi per non farmi male.

La mancanza di entusiasmo non mi appartiene.

Non sono io.

Non è mia.

Perché io so bene che nonostante tutto ho fatto e faccio cose splendide.

Che ho una vita che ha tanti difetti ma anche tanti aspetti prezioso.

Lo so.

Lo vivo.

Eppure quell’ovatta è qui.

E finisco per ripetere a me e a chi mi sta accanto quanto alcune cose sono belle per ricordarmi che dovrei esserne entusiasta.

Che essere contenti non basta.

Soddisfatti neanche.

Che il cuore non può e non deve battere a metà.

Intanto domani Expo.

E voglio godermelo.

E poi Londra.

E voglio godermela.

E godrò del matrimonio dei nostri amici.

E mi ripeterò quanto è bella ogni cosa che sto vivendo.

Perché io, di sentirmi così ovattato, sono stufo.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. Anna Elisa ha detto:

    A volte quando cadi (dal decimo piano) voli (di più!)

  2. Mìgola ha detto:

    Parlavo proprio di questo un paio di giorni fa con la mia adorata zietta trentina e alla fine di un interessante confronto siamo arrivate alla conclusione che è una questione di età e di protezione della natura, come se l’ovatta intorno servisse a proteggere un organismo che invecchiando diventa fragile in tutti i sensi ma soprattutto emotivamente e non che tu sia vecchio…ma forse hai vissuto tante, troppe emozioni e adesso ti autoproteggi inconsciamente. Però esserne consapevoli aiuta a tirare fuori la testa e a non addormentarsi dentro questa ovatta comoda.
    Ps.
    Fai ciao ciao al mio figliolo al padiglione inglese domani!
    Ti abbraccio.
    RePS
    Quando avrò l’esenzione dalle domandine? 😉

    • Aries ha detto:

      Speriamo di riuscire a tirare fuori la testa in fretta 😉

      Sono passato al padiglione inglese! Chissà, magari l’ho davvero incrociato 🙂

      PS: eh, bisognerebbe permettere il login, magari qualche volta lo farò, così puoi direttamente registrarti 😉

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