71. Due pesi e due misure
Questo è un post che andrà un po' controcorrente, ma poco importa.
Non credo sia una novità per nessuno, ma specifichiamo per ragioni di completezza che sono vegetariano, ormai da un paio d'anni.
In questi due anni ho anzitutto dovuto trovare quello che (per la mia persona, ovviamente) fosse il giusto equilibrio tra la mia volontà di dedicarmi a un'alimentazione in qualche modo più etica e sostenibile e, dall'altra, la possibilità e capacità di portare questo decisione avanti.
Sono sempre stato convinto, infatti, che qualunque scelta si faccia può diventare radicata solo se il viverla non rappresenta un sacrificio costante rispetto al non viverla: ciò non significa non sentire la mancanza di qualcosa dovuta alla scelta, bensì considerare quella mancanza sostenibile e non discriminante.
Per questo, ad esempio, sono vegetariano e non vegano e sempre per questo cerco di avere un atteggiamento di vivi e lascia vivere nei confronti di chiunque faccia o abbia fatto scelte diverse.
Ognuno è responsabile di se stesso, soprattutto in quest'ambito, e nessuno può sindacare le scelte altrui. Io non rompo le palle a chi si abbuffa di grigliate e nessun onnivoro è tenuto a rompere le palle a me.
In quest'ottica ho notato un'ondata di sdegno che sta girando in questi giorni sui social. Riassumendo si parla di un festival, che si svolgerebbe in Cina, dedicato alla carne di cane. Centinaia di cani chiusi in gabbie pronti per essere uccisi e mangiati.
Ovviamente si sono alzate le spade di tantissima gente che urla allo scandalo, che vorrebbe boicottare la Cina per questo tipo di manifestazioni, che vorrebbe venissero vietate da subito, ecc…
La mia domanda, molto semplice, è: quanti di questi personaggi vanno in qualche festival della porchetta, piuttosto che in una steak-house oppure mangiano il capretto a Pasqua?
Mi spiegate, gentilmente, quale sarebbe la differenza?
Il cane da noi è animale d'affezione. Verissimo.
Ma in Cina no.
Quindi?
Esistono animali di serie A e di serie B?
È giusto fare il festival della porchetta o dello stufato d'asino o della rana ma non quello del cane soltanto perché noi i cani non li mangiamo?
Scusate, ma questa è un'ipocrisia enorme.
Se mi parlate delle condizioni di vita di questi animali, del modo in cui sono uccisi o trattati prima di essere uccisi, posso ancora capirlo (ma dovete, per essere coerenti, farlo anche per mucche, pecore, capre, maiali, polli), ma se mi dite che i cinesi a casa loro non possono mangiare i cani com'è tradizione solo perché questo offende la vostra sensibilità, mi spiace, ma sbagliate voi.
I conigli negli Stati Uniti sono animali da compagnia. Quasi nessuno mangia coniglio. Quindi sarebbero legittimati ad accusare buona parte degli animali di barbarie e di maltrattamento esattamente con la stessa logica con cui ci si è scatenati contro i cinesi.
Sia chiaro, siete assolutamente e totalmente legittimati a sentirvi disturbati, a trovare terribile l'idea che venga mangiato un cane. Lo sono io stesso in primis.
Ma da qui a definire un paese incivile e criminale e da boicottare a causa delle loro tradizioni alimentari ne corre e vi mette dalla parte del torto.
O tutti o nessuno, scegliete.
E anche se decidete per “tutti” potete farlo solo in casa vostra, non in casa altrui.
Coerenza.
Vivo con un grande e vecchio cagnone che adoro ma sono straperfettamente in accordo con il tuo post! Una enorme ipocrisia che ci fa chiudere gli occhi sulle brutture degli allevamenti intensivi di ogni cosa che voli, cammini, salti ma gridare alla barbarie di chi mangia un cane…
Più ti conosco più ti apprezzo, mio caro!
Un abbraccio.
E tu più commenti e più mi fai arrossire. Grazie come sempre 🙂