64. Cortesia?

Mediamente ricevo qualcosa come un minimo di cinquanta mail al giorno, qualche raro sms e vari messaggi su whatsapp.

Di questi, il 60% delle mail sono pubblicitarie, spam, ecc.

Le restanti si dividono tra mail lavorative e private.

Stiamo parlando quindi di un minimo di 20 mail e svariati messaggi (che possono andare da 10 a 100 a salire a seconda della giornata e del cazzeggio).

Ecco, è veramente difficile che una di queste mail o di questi messaggi rimanga senza risposta.

Magari non rispondo subito perché sto facendo altro o perché la risposta richiede tempo ed elaborazione, ma rispondo.

A volte anche solo con una faccina perché, al momento, non ho molto da aggiungere.

Oppure può capitare che se mi accorgo che la risposta “reale” può farsi attendere mi trovi a mandarne una che dica “oh, guarda che ti ho letto, però non riesco a risponderti subito, appena posso lo faccio”.

Ovvio, può succedere che a un messaggio o una mail non risponda ma di solito è perché lo scambio non richiede ulteriori risposte (non conto, ovviamente, i casi in cui gmail decide che una mail anche di un indirizzo in rubrica è in realtà spam).

A me non sembra che sia tutto questo peso.

Dirò di più, mi sentirei “in colpa” a non farlo.

Perché se qualcuno mi scrive (non importa con che mezzo) è un po' come se mi avesse rivolto la parola e io, non rispondendo, stessi proseguendo per la mia strada.

Non so voi, ma io con le persone che conosco non mi comporto così, men che meno con coloro con cui lavoro o con le persone a cui tengo.

Ma, evidentemente, devo essere strano io.

Perché mi capita quasi tutti i giorni di mandare mail e chiedermi se e quando riceveranno riscontro.

E capita che messaggi di saluti non ricevano alcun tipo di risposta o la ricevano dopo giorni o settimane (sì, è successo).

Allora, diciamocelo una volta per tutte.

Non rispondere è maleducazione e menefreghismo. In ambito lavorativo si aggiunge anche la mancanza di professionalità. In tutti gli ambiti è assenza di rispetto.

Non esiste memoria labile che tenga, non esistono impegni talmente pressanti da impedire un “ci sentiamo poi, ora non riesco”, non esiste nulla del genere: la sola differenza la fa il rispetto (in ambito lavorativo) o il bene/affetto/interesse (in campo personale) che vi lega all'altra persona.

Eccezion fatta, ovvio, per problemi personali seri che portano alcune persone a volersi isolare da tutti. Non tutti siamo uguali, io ho sempre risposto anche in certi casi, ma posso capire.

Le scuse a posteriori “ah, scusa, mi è passato di mente”, “ah, guarda, non so dove ho la testa”, “ah, mi spiace, sono così incasinato” sono soltanto questo. Scuse. Spesso anche poco credibili (quando ci sono).

Quindi, per favore, non prendiamoci per il culo.

Non rispondere è maleducazione e disinteresse nel 99% dei casi.

Per quanto mi riguarda la mancata risposta è ormai sinonimo di “avere a che fare con te non mi importa” e agisco di conseguenza.

Non sono queste le intenzioni? Problemi dell'altra persona.

“Domandare è lecito, rispondere è cortesia” si diceva.

Ecco, io delle persone non cortesi faccio volentieri a meno.

Circolare, grazie.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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