36. Quel brivido

Una volta c’era il brivido.
Il brivido di creare qualcosa di nuovo, di renderlo il più bello possibile, di far sì che chi lo avrebbe usato ne potesse essere soddisfatto.
E c’era la voglia di condividere i risultati, di parlarne, di mostrare che cose belle avevi fatto.

Poi, col tempo, pian piano si appiattisce.
Il brivido della creazione finisce soffocato dalla ripetitività delle richieste.
Le idee brillanti che ti vengono sono spesso accantonate perché non si vuole spendere.
E anche quando fai qualcosa di veramente bello, di innovativo, di diverso, spesso non è visibile o, semplicemente, il cliente non ne capisce la complessità.
Così come non la capiscono amici o partner, a meno che non lavorino nel tuo campo.
Magari ci si impegnano anche a condividere il tuo entusiasmo, ma è come se qualcuno cercasse di spiegarti quanto può essere entusiasmante la cucitura su una borsa.
A ognuno il suo.

Così non ti resta nulla, se non il lavorare per fatturare.
Che, sia chiaro, ringrazi ogni giorno che ci sia, ma non ti basta.
È necessario, ma non basta.
Ti trovi a cercare nuovi contatti e clienti e a sentire il vuoto dentro perché, per quanto ti serva, non lo senti più tuo.
Ti siedi a PC e ti costringi a concentrarti, anche se la mente vorrebbe vagare, pensare a ben altro.
Sei bravo in quel che fai, lo sei sempre stato, ma non ti interessa più farlo.
Devi, lo fai, ma ti fermi lì.

Poi, invece, una domenica ti metti su un terrazzino, tiri fuori il tuo ipad, la sua tastiera, e inizi a scrivere.
Non ti distrai, la tua mente non vaga, semplicemente scrivi.
E le parole escono e le idee fluiscono e le immagini si formano.
Stai creando, di nuovo.
E stai creando non solo per te, ma per chi lo vorrà.
E sicuramente non piacerà a tutti, ma a qualcuno speri di sì.

Ma stai creando.
E il brivido, l’emozione, il fremito, sono di nuovo tuoi.
E sai benissimo, come se ci fosse bisogno di conferma, che ora tu sei questo.

E quell’altro, quello che porta a casa le fatture, potrebbe anche sparire.

Vorresti farlo sparire.

Se non ti fosse necessario.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. Erne ha detto:

    Bello godere di questa tua parte creativa. 😉

  2. Stefy ha detto:

    Comprensione e stima all’ennesima potenza 🙂

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