19. Milano. Oggi.
Strana la piega che prendono certe giornate.
Stamattina l’intenzione era di andare con un amico a vedere la mostra degli Avengers.
Poi ci siamo accorti che lo spazio WOW era chiuso (è sempre il primo maggio) e abbiamo cambiato destinazione.
Darsena, pranzo fuori, gelato, poi a casa.
L’idea, oggi, era quella di tornare, mettermi a lavorare al romanzo e poi fare un post sulla bellezza di Milano, sulla meraviglia che è la Darsena ora che è stata riaperta, su quanto ami questa città.
Ero seduto sul divano quando ho iniziato a sentire degli scontri in città, nelle vie in cui ero giusto qualche ora prima, nelle vie che frequento spesso per lavoro.
Ero qui, incapace di distrarmi, quando ho visto bruciare auto, sfasciare vetrine, far male fisico a quella città che tanto amo.
E l’ho trovato doloroso, difficile spiegare quanto.
Doloroso vedere come proteste (condivisibili o meno, non è quella la questione) possano essere oscurate da dei criminali che nulla hanno a che vedere con le motivazioni di chi manifesterebbe pacificamente.
Criminali che vogliono solo distruggere e lo fanno bene.
Doloroso vedere come c’è chi già accomuna manifestanti pacifici e criminali, ma anche come c’è chi giustifica in qualche modo l’ingiustificabile o, ancora, inizia a cercare dietrologie che lasciano il tempo che trovano.
Io, forse, sono un’anima semplice o un ingenuo.
Io vedo auto private distrutte e penso ai proprietari di quelle auto.
Io vedo negozi distrutti e penso a chi in quei negozi ha sacrificato l’anima.
Vedo banche distrutte e penso a chi in quelle banche lavora.
E voglio che chi ha fatto questo sia punito.
Non mi interessa se è un coglione o un criminale, se ha agito di testa sua o spinto da chissà quale massoneria.
Non. Mi. Fotte.
Io quelli che hanno fatto questo li voglio puniti.
E se c’è stato qualcuno sopra di loro voglio punito anche lui.
Sono semplice e illuso, che volete farci.
Ma non chiuderò questo post col dolore, sarebbe un regalo ai bastardi di oggi.
No.
Il post di oggi è comunque per Milano, perché è bella come pochi sanno.
Ed è per molti milanesi, perché anche quando la merda prova a distruggerli, loro si rialzano e quella merda cominciano a pulirla.
Questa è una foto scattata poco fa.
Questa è Milano, merde.
Questa accozzaglia di ignoranti non sa neppure perché manifesta…le interviste sono da brividi!
Sono coglioni criminali che vogliono solo distruggere, non abituati a pagare per quel che fanno.
Sono abituati a non pagare grazie ad un falso garantismo che li protegge quando la legge dovrebbe garantire veramente solo coloro che rispettano le regole del vivere civile. Si può manifestare liberamente e si può cercare di far cambiare le idee e le politiche dei governi e dei governanti ma non si può devastare una città e minacciare la salute delle persone con il pretesto di protestare. Chi è delinquente e farabutto lo è sempre, anche quando si spaccia per difensore dei deboli con la complicità degli “urlatori” e dei “critici” di professione. E questi ultimi sono peggio degli esecutori, perché danno loro una copertura ideologica e una protezione pubblica lucrando, per di più, su tale attività. Visto che qualcuno di loro dice ancora di aspirare al “paradiso dei lavoratori” ognuno tragga le sue conclusioni ….
Devono pagare in soldoni e pulizia.
Almeno