15. Bookshelves

Riorganizzare le librerie è un lavoraccio, diciamocelo.

Se, come nel mio caso, si hanno in casa più di sei metri di librerie a parete (escluse le scaffalature che contengono i fumetti) il lavoro non si esaurisce certo in un giorno o due.

D’altronde anche con tante librerie in casa lo spazio stava diventando ormai ridotto, se consideriamo che la sola coda di lettura occupa qualcosa come otto ripiani (astenetevi da qualunque commento, grazie), per cui era d’obbligo fare pulizia e liberarsi dei volumi a cui, in qualche modo, potevo rinunciare.

E una delle maggiori difficoltà è proprio qui, perché immergersi in una libreria di queste dimensioni equivale a fare un viaggio nel tempo.

Vuol dire scovare libri che ti chiedi con che coraggio hai non solo comprato o letto (tipo questo), altri che ricordi con tenerezza, altri ancora che non ricordavi neanche di avere.

I ricordi ti avvolgono come la polvere che, volente o nolente, li ricopre e ti torna in mente quando in ospedale hai letto i romanzi di Verne e il Dracula di Stoker, o di quando hai letto il tuo primo romanzo di Asimov o ancora l’emozione di poter finalmente leggere “Lazarus Long”.

Trovi “La noia” che avevi letto per una ricerca a scuola e la copia di Cyrano che ti fu regalata a 18 anni e che è ancora la tua copia ufficiale, nonostante tu ne abbia provate a leggere altre.

Trovi il primo romanzo tu abbia mai letto, quel Viaggio al Centro della Terra in edizione Mursia (probabilmente tagliata) che non poteva non segnare le tue letture future.

Trovi libri non tuoi che sei pronto a restituire (e ti accordi per farlo) perché sai quanto sono preziosi i legami con quelle parole e ti sembrerebbe di far violenza anche solo ignorandolo.

Viaggi nei mesi e negli anni di letture passati e ti rendi conto non solo di quanto i tuoi gusti siano cambiati ed evoluti ma anche di come anni fa ti capitasse di comprare libri in modo più casuale, sperando nella botta di fortuna: non c’era Amazon, non c’erano gli ebooks, non c’erano Goodreads o Anobii.

Un libro poteva essere un capolavoro o una schifezza e l’avresti scoperto solo leggendolo e se ti capitava di comprarne uno un po’ più particolare ti emozionavi se incontravi qualcuno che l’aveva letto: ricordo ancora la stranezza di sentire qualcuno parlare del ciclo dell’Invasione di Turtledove, quando per un lungo periodo mi ero ormai convinto di essere il solo a conoscerlo.

Trovi libri comprati sulla fiducia, altri comprati per nostalgia, altri ancora solo per curiosità.
Trovi boiate assurde scritte da comici vari, chicche recuperate in qualche mercatino o su ebay e altre ricomprate perché l’originale chissà che fine aveva fatto.

Poi ti trovi a dover scegliere.
Quali tenere?
Di quali disfarsi?
E come farlo?
Alla fine decidi di togliere quei libri che hai letto una volta e quasi non ricordi, di cui probabilmente hai anche una copia in ebook.
Ne fai parecchi borsoni.
Qualcuno lo porti al libraccio per dar loro nuova vita.

Gli altri decidi di portarli ai tuoi amici, dopo il cinema, e regalare loro tutti quelli che vogliono.

L’altra sera c’erano sei persone vicino al mio bagagliaio aperto all’una di notte a dividersi quattro dei sei borsoni di libri che avevo preparato: sembrava di rivivere un momento di condivisione di tanti anni fa, quando ancora esisteva il forum Panini.

I miei amici se ne sono andati felici.

Io di più.

Perché quei libri che già mi avevano donato il piacere del loro viaggio sono riusciti a farmi un ultimo regalo: la condivisione con le persone a cui voglio bene, uno dei più grandi regali che si possa chiedere, in cui chi dona si arricchisce forse più di chi riceve.

Ma si è fatto tardi, è ora che torni a riorganizzare gli scaffali.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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5 risposte

  1. Mìgola ha detto:

    Che bello questo post…io avrei volentieri preso qualche libro polveroso e sconosciuto…

  2. gius ha detto:

    ok…il tuo finale significa fumetti in regalo??? sto partendo…il tempo di accendere la macchina

    heheh grazie di nuovo

  3. Marta ha detto:

    Di solito ti leggo e non commento, ma mi ero persa questo post e soltanto stamattina ho recuperato, e…
    Le tue parole mi toccano, perché proprio i giorni scorsi mi è tornato in mente un libro che mi piacerebbe “riprendere in mano” (in senso letterale!). Ma, come sai, dal mio ritorno dalla Germania non mi sono ancora sistemata definitivamente, e i miei libri sono ancora imprigionati negli scatoloni. 52…scatoloni. La cosa più bella dell’avere, prima o poi, uno spazio mio, sarà liberarli e riporli nella libreria.
    E pensare che esistono persone a cui non piacciono i libri.

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