24 dicembre 2014

Mezzanotte e cinquantatre, è ufficialmente la Vigilia di Natale.
Ho trascorso l’ultima ora a litigare con un upgrade del portatile e ora posso ufficialmente definirmi in ferie, un concetto che mi risulta tanto strano, dopo gli ultimi mesi, che dovrò impiegare qualche istante ad abituarmici.
Tra poche ore partirò per Bologna, nella nuova tradizione della Vigilia e tra qualche giorno Londra sarà la culla del mio primo Capodanno all’estero: non che del Capodanno mi importi particolarmente, ma la scusa è buona e me la tengo stretta.
Non so se e quando scriverò in questi giorni. Oddio, considerando la mia latitanza degli ultimi mesi penso che la differenza si noterà poco, ma non formalizziamoci.
Dicevo che non so se e quando scriverò, per cui direi che è il momento giusto per fare gli auguri a chi farà un salto da queste parti.

Auguri a tutti.
A chi vive la festa nel modo più religioso, a chi non crede e lo subisce e a chi, come me, non crede ma cerca di gustarselo comunque.
Auguri a chi rivedrà parenti di cui sentiva la mancanza e a chi dovrà affrontare malvolentieri maratone di due giorni e mezzo se non tre.
Auguri a chi sentirà il calore di chi gli vuole bene, ma ancora di più a chi sentirà di essere solo.
Auguri a chi aprirà i regali stanotte e a chi li aprirà domattina.
Auguri a quelli del cenone e a quelli del pranzo.
Auguri a chi ha saputo mostrarmi affetto e stima, ma anche a chi non ha capito niente.
Auguri alle sorelle per scelta e non per nascita, ai fratelli arrivati dopo decenni, alle amicizie sempre troppo lontane, ai rompipalle sempre troppo vicini.
Auguri a chi non vuole vedere, con la speranza che un giorno si possa volere più bene.
Auguri a chi dice sempre sì, ma alla fine è spesso no.
Auguri a chi ha avuto un anno splendido, ma ancora di più a chi l’ha avuto pessimo.
Auguri a chi mi ha fatto del male… auguri che non mi capiti mai tra le mani.
Auguri a chi canta, a chi suona, a chi scrive, a chi sogna.
Auguri a chi si barcamena per arrivare a fine mese, ma un pensiero per chi gli è accanto ce l’ha sempre.
Auguri a chi è felice, ma ancora di più a chi è a credito dalla vita.
Auguri a chi è convinto di essere a credito ma non fa nulla perché le cose cambino.
Auguri a chi è amareggiato e rassegnato, perché ricominci a sognare e sperare: se non ci credi tu, perché dovrebbe crederci il mondo?
Auguri a chi sa esserci.
Auguri a chi sa solo parlare, chissà che un giorno scopra la differenza.
Auguri a chi ama i cani e a chi ama i gatti, a chi i criceti e a chi i serpenti.
Auguri a chi ama.
Auguri a chi non ne ha paura.
Auguri a chi lo fa pur essendone terrorizzato.
Auguri a chi vivrà il suo primo Natale.
Auguri a chi sa che non ne vedrà altri.
Auguri a chi non ha con sé un suo caro, fosse il primo anno o il decimo, poco importa.
Auguri a chi lo vivrà per la prima volta in tre.
Auguri a chi aspetta il 7.
Auguri a chi canta i Carol da metà novembre.
Auguri a chi ama ricevere regali.
Auguri a chi ama farli.
Auguri a chi andrà al cinema, a chi a teatro e a chi si addormenterà alle dieci sul divano.
Auguri a chi giocherà a tombola, al mercante in fiera, a trivial o a strip poker.
Auguri a chi riderà.
Auguri avvolgenti a chi piangerà.
Auguri a chi penserò.
Auguri a chi mi penserà.
Auguri a chi mi mancherà.
Auguri a chi mancherò.

E, di nuovo, auguri a voi.
Che siate felici.
Che siate amati.

Che siate vivi.

Non solo a Natale, non solo oggi.

Che lo siate per la vita.

Buon Natale.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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