Ti ritrovi
E ti ritrovi alle 2.20 al pc, dopo una giornata che definire caotica sarebbe usare un eufemismo, dopo contrattempi affrontati alla bell’e meglio, dopo una pasta cacio e pepe che hanno deciso dovesse contenere pancetta (e quindi rimandata indietro).
Ti ritrovi alle 2.20 a pensare che oggi è il 19 marzo, la festa del papà.
Ti ritrovi di nuovo a ricordare le zeppole, il fare la sorpresa che sorpresa non era più, ma tanto bastava quello.
Ti ritrovi a pensare a un vaffanculo dato a chi mi diede della pessima persona proprio in questo giorno.
Ti ritrovi a pensare a un anno fa e a quante cose siano cambiate nel modo più assurdo e imprevedibile.
Ti ritrovi a pensare che domani sarà una giornata campale e invece di essere a letto a dormire sei al pc a scrivere.
Ti ritrovi a pensare a come sia possibile che alle 2.21 Stitch ti guardi e miagoli come a dire “oh, visto che sei sveglio puoi anche darmi da mangiare”.
Ti ritrovi a pensare che il tempo corre e ti sembra di non riuscire ad afferrarlo per le tante cose che vorresti.
Ti ritrovi a pensare che il condizionale è un tempo verbale di merda, che vuoi togliere il prima possibile dalle tue frasi. Già, dovresti. E ci ricaschi subito. E tra un po’ ti prenderai a calci, che forse servirà.
Ti ritrovi a pensare alle sorprese che stai organizzando e speri che vengano belle come le immagini.
Ti ritrovi a pensare che speri che questo compleanno sia il più bello che tu abbia mai vissuto e come, stranamente, quest’anno tu lo senta tanto.
Ti ritrovi a pensare che tra due settimane non solo vedrai Cats, ma tornerà a vedere un film Nerd in compagnia di tanti Nerd e sorridi all’idea.
Ti ritrovi a pensare che certi ricordi non li vorresti più, ma poi sai che niente sarebbe uguale.
Ti ritrovi a pensare a quelle recensioni che devi scrivere, a quel romanzo che devi ricominciare, a quelle vasche che vuoi sentire di nuovo nelle braccia, a quei libri ancora da leggere, alle parole dette, non dette, sognate e pronunciate.
Ti ritrovi a pensare che forse, alle 2.25, dovresti smettere di pensare.
E pensi che ci penserai su, mentre sbadigli un po’, ti stiracchi e vai a guardare dove sono finiti i gatti.
Ti ritrovi a pensare che forse sono proprio quei libri ancora da leggere che ti aiuteranno ad affrontare tutto ciò che deve arrivare nel modo migliore. Sarà banale ma aiuta e scalda il cuore, sempre.
Già 🙂