Sai…
Sai, Mamma, è strano scriverti dopo tanto tempo, anche se in questo giorno non posso non pensarti.
Sai, Mamma, ormai sono diciassette anni, tra poco sarà più la vita trascorsa senza te che con te, e il dolore che è sempre rimasto dentro ha ora il sapore di una malinconia di fondo, che ha soppiantato lo strazio che mi accompagnava.
No, non ti ho scordata, non ti ho accantonata, ma ho vissuto e, cosa più importante, ho imparato a farlo per me, in nome mio, smettendo di chiedermi se fosse la cosa che avresti voluto per me.
Sai, Mamma, oggi ho chiuso definitivamente e simbolicamente un rapporto di lavoro che durava da otto anni. Non sono triste. Non sono deluso. Sono alleggerito, perché quel posto non era più mio, quella vita non mi apparteneva più e se fossi rimasto lì dentro sarei appassito.
Sai, Mamma, penso che molti, a leggere quel che ho appena scritto, mi prenderebbero per un pazzo viziato e folle. Non ultimo Babbo. Forse anche tu. Ma la verità è che questo pazzo vuole vivere. Questo pazzo vuole crescere. Questo pazzo vuole sentir battere il cuore in tutto ciò che fa. Questo pazzo è disposto a sacrificarsi, ma deve sentire che ne vale la pena. Lì non ne valeva più la pena. E no, i soldi non bastano a far dire che ne vale la pena.
Sai, Mamma, sono innamorato. Innamorato e felice di esserlo. Con buona pace di chi non vuole capire che amare di nuovo e con nuova forza non significa non aver amato prima, ma sapere che di amare vale sempre la pena.
Sai, Mamma, sono innamorato e fortunato. Perché riconoscersi, in certi momenti, non è affatto facile né scontato.
Sai, Mamma, io e Milano non abbiamo più molto a che fare. Voi non ci siete più da tanto, gli amici ci sono sempre e comunque, la casa è solo un luogo. La Casa, quella vera, è dov’è il cuore.
Sai, Mamma, che sono diventato vegetariano? E’ la prima volta che lo scrivo, ma dopo tre mesi mi sembra ormai il caso. Che strano, vero? Io che non mangiavo quasi verdure, io che mangiavo quasi solo carne, ora sono vegetariano. E sai cosa? Ne vado fiero. E sto bene. Soprattutto sto bene.
Sai, Mamma, che sto scrivendo un romanzo? E’ fermo da un po’, lo ammetto, ma non è abbandonato e voglio finirlo. Devo finirlo. E chissà che un giorno… ma intanto finiamolo. Sì, ti vedo con quello sguardo da “un romanzo? Tu? Cosa ti sei inventato questa volta?”, ma sai cosa? Adoro scrivere. Mi viene bene. E voglio continuare a sognare.
Sai, Mamma, che io e i miei fratelli siamo diventati amici? Probabilmente la cosa ti infastidirà, ma indovina un po’? Me ne frego. Perché la nostra amicizia è una delle cose ottenute in questi ultimi anni di cui vado più fiero. Perché ho risolto le cazzate che avevate fatto tu e Babbo. Perché ho mostrato chi sono. Fai pure l’offesa, non mi importa, è giusto tu senta anche ciò che non ti piace.
Sai, Mamma, che sono stufo di dare possibilità ed essere comprensivo con troppa gente? C’è chi lo merita e lo meriterà sempre o quasi, ma c’è anche chi se ne approfitta. Basta. A ognuno le proprie responsabilità. Sai che si sta bene a farlo?
Sai, Mamma, che non sono il ragazzo che conoscevi? Probabilmente non sono neanche l’uomo che immaginavi. E, onestamente, penso sia un bene.
Perché la sai una cosa, Mamma? Mi guardo allo specchio e sono fiero di me. Mi guardo allo specchio e sono fiero di ciò che sono diventato e sto diventando, fiero di sapermi mettere in discussione, fiero di continuare a imparare e crescere.
Ho sofferto.
Ho fatto soffrire, anche recentemente.
Ma mai, mai, mai è successo a cuor leggero.
Ho sofferto. Potevo cedere, ma ho deciso di lottare. Esiste premio migliore?
Sai, Mamma, probabilmente se tu fossi qui ora litigheremmo un giorno sì e l’altro pure.
Eppure la sai una cosa? Avrei proprio voglia di litigare con te.
Sai, Mamma, che mi mancate?
Bacio.
L’altra pazza.
P.S. Lo posso dire a tua madre che a me la persona che sei diventato non dispiace affatto?
Fai pure 😉 :*
Come mi ritrovo in quello che hai scritto!
Situazione più o meno analoga: una vita senza mamma, una seconda “madre” entrata nella mia esistenza ma mai accettata a maggior ragione oggi che mio papà non c’è più.
Bellissima l’idea di scriverle come se lei fosse ancora con te. Lettera commovente ma non lacrimevole e sdolcinata.
Ci mancano, e questo senso di vuoto sarà sempre più forte con il passare del tempo. Paradossalmente, perché il tempo dovrebbe attenuare e invece, almeno per me, non è così.
Comunque, leggendoti, ho provato questo sentimento: non piangiamo la loro assenza, ringraziamo per l’opportunità di avere trascorso con loro un periodo della nostra vita, breve o lungo che sia stato.
Un abbraccio
Primula
Abbraccio più che ricambiato, grazie!
Uno dei post più belli che hai scritto qui.
Conta molto per me, davvero. Grazie.
Mi piace quello che hai scritto.
Mi piace sempre quando una persona si mette in discussione e apre il suo cuore ai sentimenti non pensando mai e mai di essere scontato, soprattutto quando a farlo è un uomo.
4p
Ed io altro non posso dire se non grazie, come sempre.
Era da un po’ che non passavo di qui e questo post mi ha fatto ricordare perché per me è sempre stato importante leggerti.
Grazie!
No, fidati, sono io a ringraziare te.
Belle parole. Davvero
E bravo per aver chiuso un rapporto di lavoro che non ti dava più niente. Io ho fatto lo stesso dopo lunghissssimi 14 anni ed oggi, dopo un anno e con una nuova occupazione che non avrei mai trovato restando incatenata là, ringrazio di aver avuto la ‘giusta follia’ per andarmene. Bravo bravo bravo……
Grazie, davvero. Ti leggo poco, ma ogni tuo commento è un piacere, questo in particolare. Grazie ancora.
davvero, davvero, davvero delle parole bellissime…
ogni volta che leggo qualcosa scritto da te mi commuovo…
sei sempre un grandissimo scrittore.
un abbraccio gigante
Grazie 🙂 :*