Harry Potter e il calice di fuoco
Dopo più di un anno torno al mondo creato da J.K. Rowling per immergermi nel romanzo di mezzo della saga Potteriana.
Come al solito mi sento un po’ in imbarazzo a recensire un libro che tanti hanno letto e amato, dato che potrò dire ben poco di nuovo.
Quel che è certo è che ci troviamo davanti al romanzo di svolta, non solo perché numericamente centrale, ma soprattutto perché, dopo il notevole assaggio del precedente, i temi e le ambientazioni si fanno ben più cupe e mature, con momenti di una forza visiva ed emotiva più che notevoli.
Pur partendo da un evento leggero quale la finale dei mondiali di Quidditch, le vicende prendono quasi subito una piega ben più oscura ed il ripristino del torneo Tremaghi è nient’altro che il trampolino verso momenti difficili e oscuri.
L’infanzia e l’ingenuità si possono lasciare alle spalle quando meno ce lo aspettiamo e, nonostante le avventure già vissute, sarà qui che Harry finirà per fare quel passo in più, quello che lo farà allontanare dalla leggerezza dell’infanzia (pur traumatizzata quanto la sua) e incamminare verso le difficoltà della vita adulta: difficoltà che anche uomini ben più vecchi e navigati farebbero fatica a gestire.
Ben scritto, avvincente, divertente.
Si può chiedere ben poco di più a un libro del genere.
Hai ragione a dire che questo romanzo segna la svolta nella storia generale,ma nonostante la sua importanza a me è quello che è piaciuto di meno,non so nemmeno perchè…niente a che vedere col quinto ad esempio (l’ordine della fenice) o con l’ultimo…
Aspetto le tue prossima recensioni 🙂
Sono soggetto a parecchie pressioni, per cui mi sa che li leggerò quanto prima 😉
…….e tu come stai?????
4p
Sto bene, cara 🙂
E sto tornando 😉