Casa

E poi ci sono fine settimana come questo, in cui tutto è perfetto senza sforzo, per il solo fatto di esistere.
La tua prima volta qui con me.
Far la spesa per il pranzo.
Mostrarti casa.
I dinosauri e camminare al caldo.
Il trenino al ritorno.
Sherlock e Luther.
Una cena veg e le zanzare a divorarci sul naviglio.
Il pachouli.
Lo shopping serale.
Il caffè inventato al volo.
I pancakes.
La pinacoteca, i panzerotti, la pizza, il cinema.
La Hoepli e i libri per il tuo lavoro.
Il libro che mi hai regalato.
La tua espressione entrando in sala.
Lo zenzero e lime.
I miei luoghi nei tuoi occhi.
Stitch che ti ha adottata.
Zen che ti ha degnata della sua presenza.
I tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, i tuoi silenzi, le tue parole.
Decidere di trascorrere la domenica a guardare telefilm e svaccarci.
Doverti riportare in stazione, con l’amarezza del salutarti e il conforto di rivederti a breve.
Casa.
Sentire di essere a casa, non per il luogo ma perché ci sei tu.
Sentire che casa è dove siamo insieme, ovunque esso sia.
Sentire che casa siamo noi, i nostri quattro gatti e ciò che facciamo insieme.
Casa.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. 4p ha detto:

    Il pachouli l’ho usato per anni e ne ho ancora.
    Casa, per piccina che tu sia, tu sei sempre casa mia, lo dico quasi sempre quando torno.
    “I miei luoghi nei tuoi occhi” bellissimo.
    Bacio 4p

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