Probabilmente sono io
Penso che chi abbia letto questo blog anche di sfuggita possa aver capito l’importanza che dò alla parola Amicizia.
La maiuscola è d’obbligo, dato che troppo spesso si usa questo termine a sproposito, confondendolo con “conoscenza” o addirittura con “mi stai sulle palle ma ti sorrido perché mi fa comodo”.
Amicizia.
Quella che nasce e vive per cuore e non per cervello.
Quella che protegge, anche da noi stessi.
Quella che non esita a proteggere da ferite evitabili ma anche a dire verità scomode.
Quella che non dipende da quanto ci si conosce, spesso neanche dalla presenza fisica, ma solo dall’armonia di cuore ed emozioni.
Quella che unisce persone diverse proprio perché tali e attrae persone simili nei colori dell’anima.
Quella per la quale sono sempre pronto a investire, anche se a volte (troppe?) si tratta di investimento a fondo perduto.
Amicizia.
Quella che racconta Sting in una canzone forse un po’ meno sconosciuta, nata per fare da colonna sonora di un film di azione e, nelle intenzioni dell’autore, per raccontare un rapporto di amicizia un po’ particolare: quello tra due persone non abituate a esternare i propri sentimenti, ma sicure di esserci sempre l’uno per l’altro.
E allora, quando è difficile dire veramente ciò che si prova, bastano i gesti, basta esserci e, se si arriva a parlare, se si arriva a dire “chi è che ti proteggerà sempre” si finisce col rispondere “probabilmente io”.
Un “probabilmente” che dà più stabilità di una qualunque promessa.
Poi, se leggerete il testo, vi sembrerà che in alcuni casi il rapporto descritto non sia di amicizia, ma di vero e proprio amore: è vero e penso sia voluto; d’altronde ci sono amicizie che si separano dall’amore per pochi, minuscoli particolari: la mancanza di sesso (e a volte neanche quello), la mancanza di tempismo, la mancanza dell’ultima scintilla, a volte semplicemente la mancanza di coraggio.
Potrei andare avanti per ore, ma mi fermo qui, aggiungendo solo una (rara) dedica.
Questa è per i miei amici, quelli più vecchi e quelli più nuovi, quelli lontani e quelli vicini, per quelli, soprattutto, che si sentono miei Amici, perché se lo sentono dentro allora è vero.
“E’ difficile da dire. Odio dirlo. Ma probabilmente sono io.”
Buon ascolto.
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Se la notte è diventata fredda
E le stelle hanno guardato giù
E ti abbracci
Sul terreno freddo
Ti svegli al mattino
Nel cappotto di uno straniero
Senza scorgere nessuno intorno a te
Ti chiedi “chi si è preso cura di me?”
Mio solo amico, chi potrebbe essere?
E’ difficile da dire
Odio dirlo
Ma probabilmente sono io
Quando hai la pancia vuota
E la fame è così reale
E sei troppo orgoglioso per elemosinare
E troppo stupido per rubare
Cerchi nella citta’
Il tuo solo amico
Non trovi nessuno
E ti chiedi “chi potrebbe essere?”
Una voce solitaria che parli e mi liberi
Odio dirlo
Odio dirlo
Ma probabilmente sono io
Non sei la persona più semplice che abbia conosciuto
Ed è difficile per entrambi mostrare i nostri sentimenti
Qualcuno direbbe
Che dovrei lasciarti per i fatti tuoi
Che mi farai solo piangere
Se c’è solo un uomo, un solo uomo
Che sacrificherebbe la propria vita per te
E’ difficile da dire
Odio dirlo
Ma probabilmente sono io
Quando il mondo impazzisce e non ha alcun senso
E c’è solo una voce che arriva in tua difesa
E la giuria si è ritirata
E i tuoi occhi scrutano nella stanza
E una faccia amica e tutto ciò di cui hai bisogno
Se c’è un uomo, solo un uomo
Che sacrificherebbe la propria vita per te
E’ difficile da dire
Odio dirlo
Ma probabilmente sono io
Odio dirlo
Odio dirlo
Ma probabilmente sono io
Odio dirlo
Odio dirlo
Ma probabilmente sono io
Odio dirlo
Odio dirlo
Ma probabilmente sono io
Beh, direi che non c’è nulla da aggiungere…
Forse no, forse sì… as you like 🙂
ma secondo te, chi ti può amare più di te?
ma secondo te, perchè io mi faccio tanta compagnia da sola?
ma secondo te,l perchè sono così orsa?
Mel Gibson da giovane, gran bel vedere
🙂 film beccato in pieno 😉
non riesco a commentare come vorrei perché è uno di quei post che uniscono cuore e pensiero. condivido tutto, dalla prima all’ultima riga 🙂
Grazie, cara, come sempre 🙂
Proprio bello questo post, davvero. Tanto!
#^__^#
Bellissimo post Aries.
Anche per me l’Amicizia (A) ha tutti i significati che stupendamente tu sai descrivere. Hai colto l’essenza dell’amicizia
come meglio non potevi fare, sai, a volte è come se tu sappia trasformare i pensieri delle persone in scrittura e credimi sei davvero tanto confortante, penso che scrivere sia per te una vera e propria missione. (spero che prima o poi un libro ……).
Detto questo, voglio solo aggiungere una domanda, o meglio un pensiero che stamattina mi trova impreparata nel saper risponderle.
Nell’adolescenza investiamo tantissimo nell’amicizia, ci crediamo, la difendiamo, la condividiamo, l’aiutiamo, l’amiamo a tal punto di essere sempre certi a considerarla il sentimento più vero, più importante, più fedele che possa esistere. Colei che non potrà mai tradire, il nostro più caro rifugio dove il tempo lo si trova sempre e comunque. C’è il grande bene, c’è il reciproco ascolto, l’incoraggiamento e la critica a fin di bene. Quella comprensione che si prova, perchè ci si conosce nei lati più oscuri dove la chiave per poterci entrare è già tua senza nemmeno il bisogno di chiederla. Non sarà mai rifiutata, perchè si è importanti l’una per l’altra. Allora io mi chiedo, ma perchè crescendo, il tempo del tic tac in alcuni non lascia e trova poco spazio per un bene così grande.
Non so se sono riuscita a spiegarmi bene, ahimè la scrittura non è il mio forte.
Grazie Aries
4p
Anzitutto grazie degli splendidi complimenti: sentire che ciò che scrivo ottiene questi effetti è per me sempre causa di emozione vera, te l’assicuro… e quanto alla tua parentesi, beh, chissà 😉
La tua domanda non è facile, ma già lo sai.
Perché, dici? Secondo me perché in adolescenza alcuni di noi quel bene assoluto lo provano davvero (o aspirano a provarlo), mentre altri lo vivono in modo estremamente superficiale: diciamo che ne parlano senza viverlo.
Crescendo i primi saranno quelli che continueranno a crederci nonostante le delusioni, gli altri saranno spesso le cause di quelle delusioni.
C’è gente piena e gente vuota, frase banale ma fin troppo reale.
Questo è il bandolo.
Poi c’è chi pensa che i pochi “pieni” valgano la pena delle delusioni causate dai tanti vuoti, altri l’esatto opposto.
Io, manco a dirlo, faccio parte della prima categoria, non saprei vivere altrimenti.
Grazie a te
TOUCHE’.
4p
Non mi ripeto: potrei sottoscrivere parola per parola di ciò che hai scritto tu ed anche chi ti ha commentato.
Aggiungo solo una cosa che risponde forse al profondo commento di 4p.
Ci sono momenti nella nostra vita in cui deleghiamo tutto agli amici veri: dalle cose semplici e banali, a quelle importanti e vitali. E non ci rendiamo conto che così facendo lasciamo che siano gli altri (quegli stessi amici) a farci da specchio e a mostrarci quello che siamo.
Di per sè non sarebbe un problema se non fosse per il vuoto che questo crea, vuoto che sta nella distanza, nel rapporto minimalista che quegli amici, che abbiamo creduto veri per tanto tempo, vivono come loro concezione di Amicizia.
Un vero amico non ci deve essere solo quando ne hai bisogno ed è questa la ferita che sanguina sempre più spesso.
“Probabilmente sono io” ha lo stesso sapore di una frase che mi sento dire spesso, tanto da annoiarmi di me stessa.
“Devo imparare a bastarmi” perchè le ferite che sanguinano fanno male e non cicatrizzano.
Non facile, se non sei quel tipo di Amica, non facile se il tuo pieno ha valore solo se riempito di vuoto.
Grazie, questo Post è perfetto! Come sempre…
Grazie a te del bel commento 🙂