Di fiducia, stima e delusioni (again)

Scriverei che sono giorni strani, se non fosse qualcosa che ho già detto tante volte in passato.

Eppure è vero, sono giorni strani, particolari, liquidi.

Ecco, liquidi è una parola che mi piace.

Fluiscono, scorrono, a volte incontrano ostacoli e devono fluire altrove.

Sì, mi piace.

Il lavoro sta evolvendo in direzioni ancora non chiare: stavo preoccupandomene, poi ho trovato un “cuscino di sicurezza” e ora lascio fluire. Mi piace lasciar fluire concentrandomi su altro. Sta diventando un qualcosa di sempre più mio, qualcosa che mi mancava e che si sta integrando in me.

Poi le delusioni e l’amarezza.

Una cosa in cui credevo e ho creduto molto sta prendendo una piega che non mi piace: gente che punta ai riflettori (che poi, riflettori, parliamone…) è riuscita  a scalzare persone che invece hanno lavorato a lungo in silenzio per ottenere un risultato; il risultato è stato raggiunto e tanto basta, ma per me ora vuol dire chiamarmene fuori.

E le delusioni sembrano colpire anche persone a cui voglio bene e che mi sono accanto: un caro amico ha dovuto affrontare una situazione che mai avrebbe immaginato e di sicuro la sua stima verso alcune persone che lo circondavano ne verrà fuori intaccata; fa male, fa incazzare, fa venir voglia di chiederci dove abbiamo sbagliato a valutare.
Poi in qualche modo si digerisce e si va avanti, sperando che quelle delusioni non uccidano anche la fiducia verso chi, invece, merita.

Eppure, proprio a causa di quanto successo, lo stesso amico mi ha dimostrato una fiducia e una stima che mi hanno scaldato il cuore. Ricevere stima è sempre bello, ma riceverla da persone che stimiamo è qualcosa che riscalda l’anima.

E poi amicizie recenti che stanno diventando sempre più belle e ricche.

Vecchi e nuovi contatti che potrebbero diventarlo.

Persone che ti dicono grazie solo perché hai mostrato loro quel che possono diventare.

Altre che decidono che sì, forse ora possono iniziare a scoprire chi sei.

E io qui.

A far fluire.

A gustare ciò che scorre.

Ad abbandonare ciò che non funziona più.

A direzionare i miei sogni e desideri.

A mostrarmi, sempre, per ciò che sono.

E sapete una cosa? Si sta bene.

Si sta proprio bene.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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13 risposte

  1. Dany ha detto:

    Cercare il positivo anche nelle cose negative…. c’è sempre, basta volerlo vedere. Buon cammino ….

  2. 4p ha detto:

    L’essenza della vita a parer mio, mostrarsi sempre per ciò che si è. A volte è difficile a volte meno ma è pur sempre un ottimo traguardo.
    Difficile, perchè c’è sempre e comunque l’eventualità di non piacere, quindi l’incomprensione che ne viene fuori fa male.
    La fiducia e la stima mal riposte sono una grande delusione, brutta roba. Però come si suol dire, non facciamo di tutta l’erba un fascio.
    Ma è sempre il carattere che fa la differenza e ognuno poi……..
    4p

  3. Sage ha detto:

    io avrò anche poca fiducia nel genere umano, ma viviamo in un paese dove i “tronisti” sono modelli di vita… questo per dire ciò che penso, cripticamente, di persone alla ricerca di riflettori (che a tradir la fiducia altrui son spesso dei campioni).

    detto ciò, farsi scivolare le cose addosso è un gran bene, trovare ciò che di buono c’è ancora meglio.
    da oggi tu per me sarai “nome in codice pollyanna”. non vedo l’ora di dirlo a tutti. XD

  4. Widepeak ha detto:

    Sono giorni che entro per commentare questo post e poi succede qualcosa e non completo, e ormai non so nemmeno se so dire chiaramemnte quello che vorrei e di cui ho già parlato con almeno altre due persone che immagini. Ho l’impressione che a volte si facciano delle cose molto belle e luminose e molto significative, ci si impegna talmente tanto, e con tanto cuore che poi non si immagina nemmeno che a un certo punto prendano altre strade, che magari non ci piacciono. Ma è meno importante del lavoro fatto. Hai scritto bene, lascia fluire, lascia andare. E soprattutto: molla! Quanto fatto è tanto, parla da sé. Le strade che verranno non devono pesarvi.
    E comunque grazie

  5. robi ha detto:

    Ecco, lo sapevo, ero certa che leggerti mi avrebbe commosso, era come se me lo sentissi dentro che questo “sconosciuto wannabe” avrebbe avuto tanto da condividere, tanto in comune.
    Non ti nego che le emozioni mi portano alla commozione facile, certo sono una donna e piango per nulla, ma il titolo di questo post ricorda un mio post di FB e il suo contenuto gli ultimi anni vissuti, rapporti stretti e poi delusi, illusioni false che lasciano in mano pezzi di carta stropicciata, amicizie che credevi fraterne e che si sono rivelati falsi d’autore.
    Quello che hai scritto è sacrosanto, con l’età s’impara ad accettare anche le amarezze, i torti, la cattiveria inutile. Sono tante ferite che incerottiamo fino a che il sangue non scorre più, ma comunque resterà sempre una cicatrice nel cuore.

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