Scacco a Dio
E’ solo la seconda volta che mi capita di leggere un libro di Roberto Vecchioni e devo dire che più vado avanti più rimpiango il non averlo affrontato prima.
La scrittura di Vecchioni è diretta, immediata eppure va a ricercare una forma ed uno stile che ormai raramente si trovano; il tutto poi si unisce ad una cultura (letteraria e non) che gli permette di spaziare e di creare citazioni più o meno evidenti che possono, certo, intimorire il lettore ma anche stimolarlo ad un approfondimento, cosa che non va mai sottovalutata.
“Scacco a Dio” ricorda un po’ i vecchi film ad episodi, che avevano una trama portante e varie vicende che venivano raccontate al suo interno, un po’ (se vogliamo) lo stesso espediente narrativo utilizzato da Neil Gaiman nel ciclo del suo Sandman “la locanda alla fine dei mondi”: il tema portante, in questo caso, è un Dio amareggiato e stanco, che sembra non riesca più a capire gli uomini, così se li fa raccontare dal suo “primo consigliere” Teliqalipukt, che inizierà a narrargli le vicende di personaggi storici come JFK, Shakespeare, Oscar Wilde  e diversi altri; la storia narrata dall’angelo, però, non è quella che tutti conosciamo: stiamo leggendo una sorta di “What If” in cui l’autore immagina la ribellione di ognuno di questi personaggi ad un destino che sembrava già segnato; così Shakespeare è Shakespeare ma forse no (non posso spiegare di più), così Federico II potrebbe consultarsi con un sedicente Francesco, così Alec Guinnes si è convertito, e via dicendo in questo modo.
Diverse volte l’autore si prende la libertà di spostare nel tempo alcuni avvenimenti per scopo narrativo, ma alla fin fine è un libro talmente gustoso che gli si perdona questo ed altro.
Non nego, poi, che la cultura di base di Vecchioni fa sì che per poter seguire completamente il suo “gioco” bisogna essere dotati di un bagaglio di nozioni che, onestamente, non ho: il risultato però non è di frustrazione, bensì di desiderio di “saperne di più”, un qualcosa che pochi autori riescono ad ottenere con questi mezzi.
Estremamente gustoso, infine, anche il Dio rappresentato dall’autore: smaliziato, con la risposta pronta, viene in mente che starebbe bene come “genitore” del Gesù raccontato da Christopher Moore.
Consigliato.
E chi se lo perde ora? 😉
🙂
Quale altro hai letto di Vecchioni?! Se non l’hai già fatto, ti consiglio di leggere “Le parole non le portano le cicogne”.. se vuoi te lo presto!
Ho letto il libraio di selinunte, che mi piacque parecchio 🙂
Quel che segnali vedo se lo trovo, nel caso poi ti chiedo 🙂