Io sono Helen Driscoll

Quando un autore è famoso per un libro che diventa quasi leggendario ci sono due possibilità diametralmente opposte: la prima è che quel romanzo si scopra un’eccezione e che il resto della sua produzione sia nel migliore dei casi mediocre, l’altra è che invece la qualità complessiva di ciò che scrive risulti essere sempre quanto meno medio alta.

A giudicare da questo secondo romanzo di Matheson che mi capita sotto mano dopo Io Sono Leggenda direi che le probabilità che si tratta dell’ipotesi migliore si fanno piuttosto consistenti.

Scritto negli anni 50 e rielaborato negli 80, "Io sono Helen Driscoll" (titolo dell’edizione italiana parecchio infelice, scelto probabilmente per richiamare "Leggenda") è un romanzo che cambia totalmente ambientazione rispetto al famoso predecessore: stavolta Matheson esplora il modo in cui la vita di una famiglia assolutamente normale possa venire sconvolta quando il capofamiglia si trova ad ottenere in modo accidentale dei poteri mentali e medianici.

Matheson mantiene il suo stile secco ed asciutto, senza concedere alcunché a nulla che non sia essenziale alla storia, ma proprio questa scelta stilistica permette di avere un ritmo nel racconto che non cala mai, aumentando parecchio il pathos della storia; altra caratteristica più che interessante è l’abitudine che sembra avere di Matheson di narrare qualcosa di piccolo per esplorare il grande: in "Leggenda" erano le reazioni dell’uomo comune davanti ad una catastrofe globale, qui abbiamo la reazione di un giovane uomo e della moglie davanti ad una serie di eventi che sconvolgerebbero chiunque.

Siamo abituati, nei romanzi di fantascienza o fantasy, ad assistere ad eventi inspiegabili e ad accettarli come nulla fosse, affidandoci alla classica sopspensione dell’incredulità: qui invece vediamo cosa potrebbe accadere se una cosa del genere dovesse capitare a persone reali, con una vita ed aspirazioni medie, in un mondo che potrebbe essere tranquillamente il nostro.

Un bel romanzo che si legge velocemente e con piacere.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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Una risposta

  1. utente anonimo ha detto:

    se hai aprezzato Matheson come scrittore, se non lo hai già  fatto , dovresti scoprirlo anche come sceneggiatotre. Alcune tra le più belle puntate de Ai confini della realtà  (la serie classica) sono sue e sono veramente belle

    Teo

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