Ritardi

Per raccontare quel che ho in mente oggi ci vuole qualche piccola premessa che spero non risulterà  troppo pesante da seguire.

Durante lo scorso mese il progetto su cui stavo lavorando era un nuovo sito per un cliente: ovviamente, quando si tratta di lavori del genere, è mia abitudine preparare il lavoro su un server di prova totalmente slegato da quello reale e poi andare on line solo al via libera; altrettanto ovviamente i due indirizzi di accesso sono MOLTO diversi: per fare un esempio, se il dominio di riferimento è “ilmiosito.com”, l’indirizzo di prova è una cosa del tipo “server.di.prova/ilmiosito”, mentre l’indirizzo effettivo finale è, appunto, “www.ilmiosito.com”.

Una volta fatta la messa on line è mio compito, poi, mandare una mail al cliente dicendo “Il sito è raggiungibile all’indirizzo www.ilmiosito.com, le modifiche potrà  farle all’indirizzo www.ilmiosito.com/manutenzione”.

Ci siamo fin qui?

Bene.

Il sito in questione è progettato per far sì che il cliente stesso possa modificarne i testi ed i contenuti quando vuole: entra in un’area riservata, scrive, salva e vede le modifiche, niente di più facile.

Orbene, l’altro giorno il soggetto in questione (che è lo stesso di qualche post fa, per capirci) mi scrive dicendo che lui fa le modifiche ma non si vedono e che (cito testualmente) “evidentemente c’è un ritardo tra il salvataggio e l’aggiornamento che va eliminato”.

Ora, siccome tanto deficiente non sono e so cosa è possibile e cosa è impossibile che un mio software faccia, rispondo al volo dicendo che è impossibile che ci sia un ritardo e di verificare che i dati siano correttamente salvati (date le esperienze pregresse).

Risposta del cliente: “no, le dico che evidentemente c’è un ritardo”.

A questo punto (nonostante il rischio di passarci letteralmente ore e nonostante la voglia di fanculizzarlo) prendo il telefono in mano e cerco di capire che razzo sta facendo: per farlo entro ESATTAMENTE nella sua schermata e gli chiedo di fare lo stesso.

Faccio una modifica, salvo ed, ovviamente, la modifica si vede subito.

Ne faccio una seconda ed idem.

Alla terza mi rendo conto che io ed il genio non stiamo vedendo la stessa schermata ed a quel punto ho l’illuminazione.

Domanda, quasi en-passant: “Mi dice gentilmente che indirizzo vede nella barra in alto?”

Risposta: “server.di.prova/ilmiosito”

“Ecco, se magari usasse il server giusto forse funzionerebbe tutto”

.
.
.
.

Comunque su una cosa devo dargli atto: il ritardo effettivamente c’era.

Nella sua scatola cranica, però c’era.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

Potrebbero interessarti anche...

9 risposte

  1. erika ha detto:

    Tzè! .. sembri mio fratello quando gli telefono a chiedere aiuto perchè ho incasinato il pc. :-pp

  2. DARKVAMPIRELLA ha detto:

    beh, però devi ammettere che è un genio…
    ci vuole davvero tanta fantasia per poter sbagliare una cosa tanto semplice.
    E poi scusa… di che ti lamenti, senza questi personaggi come faresti a farci fare 4 risate? 😛

  3. Megarahwitch ha detto:

    come sai l’argomento “sito infernet per aziende” non mi mette di buon umore…
    Però potremmo far conoscere a questo tuo cliente i soci che dico io…magari in tre riescono a completare il catalogo di neuroni previsto per un individuo normodotato!

  4. _L*_ ha detto:

    Appunto, guarda il lato positivo: a raccontarlo, POI, certe cose, fanno morire dal ridere.
    Ridere anche per non piangere, nel rendersi conto di quale e quanta mancanza di presenza neuronale esista in certi soggetti. XD

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Consenso ai cookie GDPR con Real Cookie Banner