Cose Fragili

Ed anche l”ultimo vero “inedito” di Gaiman che mi mancava (salvo qualche raccontino qua e là ) se n”è andato, divorato come tutti gli altri.

“Fragile Things” è un”ultima raccolta di racconti che raccoglie i (tanti) pregi ed i (pochi) difetti delle precedenti: in particolare risente del fatto presentare alcune chicche già  presenti in altri volumi e che, pertanto, passano più inosservate.

Qualche racconto sottotono c’è, inutile negarlo, ma la qualità  complessiva tra “veri” inediti e “semplici riproposte” è, come sempre, ben alta: Gaiman ci prende e ci trasporta in mondi sempre nuovi, sempre diversi, sempre più magici, donandoci anche un”ultima sorpresa, un racconto incentrato sullo Shadow già  protagonista di American Gods che non solo ce ne svela definitivamente l”identità  (se mai ci fossero stati dubbi in precedenza), ma ce lo mostra nel post-romanzo, nella sua vita on the road alla ricerca di.. di cosa? Probabilmente neanche lui lo sa, ma di certo finirà  per incontrarla.

E mentre esorto chi sa l”inglese ad accaparrarselo appena possibile, mi accingo a fare un minuto di silenzio per l”astinenza Gaimaniana (che potrà  essere solo attenuata dalle versioni originali di Neverwhere e Good Omens, oltre che dalla Absolute di Sandman…)