La grande rapina al treno

“La grande rapina al treno” è uno dei romanzi più “classici” di Michael Crichton, quelli appartenenti al suo periodo creativo più vivo ed interessante.

Diversamente dalla maggior parte delle sue creazioni, in questo caso abbiamo una vicenda ambientata nel passato ed un tentativo di ricostruzione storica durante la narrazione, legata indubbiamente alla volontà  dell”autore di rendere al meglio un fatto realmente accaduto: è forse proprio la pedante volontà  di ricostruire l”epoca in cui si svolge il tutto ad essere il maggior difetto del romanzo; le nozioni vengono fornite al lettore in modo fin troppo asettico, andando a spezzare il ritmo della storia e causando a volte un calo dell”attenzione che scegliendo un altro stile non ci sarebbe probabilmente stato.

Detto ciò, comunque, la vicenda è assolutamente avvincente e mi ha permesso di assaporare il caro vecchio Crichton di una volta, prima di certe porcate come Next.

Interessante, poi, il confronto tra il romanzo ed film basato su di esso, soprattutto considerando che Crichton ne è stato il regista: adattamenti e variazioni ci sono senza ombra di dubbio, ma tutti necessari a dare ritmo ad una vicenda altrimenti lenta a tratti; con un cast che include anche Sean Connery e Donald Sutherland è più che consigliabile.

Un buon libro d”azione da cui è stato tratto un buon film, non malaccio come combinazione, direi.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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