Sesta Colonna
Ogni romanzo di Heinlein che mi capiti tra le mani (eufemismo che sta in realtà per “che riesca a procurarmi con notevolo sforzo e dispendio di energie”) mi dà la conferma della mente geniale posseduta da questo grande autore.
Ogni suo libro, ogni suo racconto, sono tasselli, mattoni nella costruzione di un universo narrativo ben preciso, dove le idee dell”autore, le sue convinzioni, i risultati delle sue analisi raggiungono il lettoro in modo netto, chiaro ed affascinante.
Certo, può capitare di non trovarsi sempre d”accordo con l”autore, ma non si potrà mai negarne le capacità analitiche ed il suo essere “avanti” per i tempi in cui scriveva.
In Sesta Colonna l”attenzione è poggiata sulla commistione tra religione e potere e sulla creazione di “miracoli” per mezzo di nuova tecnologia.
La storia parte da uno scenario apocalittico: gli Stati Uniti sono stati sconfitti su tutta la linea in una sanguinosa guerra contro la Panasia ed al momento non esiste più alcun governo né alcun tipo di organizzazione militare; il territorio è invaso, la popolazione fatta praticamente schiava e resa libera unicamente di proseguire nel professare la propria religione, qualunque essa sia: ennesima prova della capacità di analisi dell”autore, che rende i panasiatici convinti che la libertà di professare la propria religione permetta un maggior conforto ad una popolazione schiavizzata.
Solo pochi militari si sono salvati, all”interno di una struttura segreta dove venivano studiate nuove armi: saranno loro a pensare ad un ultimo, folle piano; utilizzare le avanzatissime scoperte e la libertà in ambito religioso per insinuarsi nelle linee nemiche, donare speranza, costruire da zero un nuovo esercito, una nuova resistenza, una nuova speranza.
Ci riusciranno? Leggete il libro (se riuscite a procurarvelo) per scoprirlo.
Bello, veramente bello.