Due cose

Stasera ci sono giusto due cosette che voglio dire.

La prima è un chiarimento necessario.

Io posso accettare e sopportare quasi tutto riuscendo a vederne anche il lato ironico: clienti arroganti e/o idioti, momenti di sfiga grande o grandissima, disservizi vari, gente fastidiosa… quasi tutto, appunto.

Ma una cosa non tollero e non tollererò mai: che un qualunque individuo si arroghi il diritto di urlarmi in faccia, magari condendo il tutto con improperi di vario genere… a maggior ragione se il tale individuo non ha alcun motivo valido o meno se non la sua incompetenza.

Nessuno mi urla in faccia.

Nessuno.

Oggi il tizio lo stava scoprendo a caro prezzo e solo quel po” di buon senso che ancora mi porto dietro mi ha impedito di superare la soglia oltre cui cerco sempre di non andare.

Sarò una testa calda, sarò un sangue bollente, poco mi importa: oggi è stato difficile fermarmi. Molto difficile.

La seconda cosa.

Una giornata come quella di oggi, con l”adrenalina in circolo per buona parte e la stanchezza immediata una volta defluita, poteva concludersi veramente male, per umore e possibilità  di godermi la serata: stasera, però, era in programma una delle cene infrasettimanali con tre cari amici ed io ringrazio il cielo o chi per lui che ci sia stata, perché ancora una volta, come se fosse necessario, ho assaporato il potere che ha trascorrere il proprio tempo con persone del genere, cui voglio bene e del cui affetto e della cui stima sono certo.

Eravamo in cinque questa sera: io, Sweetie e loro tre.

Cinque persone e la merda è diventata nutella.

Grazie, ragazzi, di cuore.