Il tuo giubbotto
Oggi ho messo il tuo giubbotto.
Era lì da quasi un anno, l”avevo preso con me proprio per metterlo quando mi fosse servito: era un giubbotto che mi era sempre piaciuto e sapevo che ti avrebbe fatto piacere.
Oggi ne avevo bisogno.
L”ho tirato fuori dall”armadio.
Nelle tasche c’erano ancora alcune tue cose.
Un portapillole fatto in casa, come tuo solito.
Dentro tre magnesie, esattamente quelle che prendo anch”io.
Un fazzoletto, uguale ai miei.
Dei fogli di scottex che non ho idea a cosa ti servissero.
L”ho indossato.
Mi stava bene.
A pennello.
Mi è venuto da chiedermi come facesse a stare a te, che eri ben più piccolo e poi mi sono ricordato che era tanto che non lo mettevi più.
Ho messo le mie cose in tasca: tasche grandi, come piacevano a te, come piacciono a me.
Sono uscito.
E mi sono sentito più al caldo.
Ed ho sentito un po” più di freddo.
Entrambi vivi, come sempre.
bello aries.
non è che non lo capisca, ma mia madre ha buttato subito tutto di mio padre dopo che è morto. per qualche tempo ho portato tutta orgogliosa una sua camicia di plaid che avevo salvato chissà come. non so se qualcuno mi ha preso in giro, ma io mi ricordo che ero bellissima con quella addosso. poi hanno buttato anche quella. eppure basterebbe così poco.
stai bene caldo, mi raccomando, sono giorni freddi
Sì, anch’io ho regalato quasi tutto, ma quel giubbotto me lo sono tenuto.
Hai ragione, sono giorni freddi e c’è la fuori chi, purtroppo, fa di tutto per renderli ancora più freddi, giubbotto o meno… ma finirà prima o poi.
Grazie del bel commento 🙂
calore, nelle tue parole.. finirà e si festeggierà 🙂
Come conosco questa sensazione 🙂
Un abbraccio
ExQuieteblu
@Ladydoor: speriamo di festeggiare presto allora 😉
@Quieteblu: abbraccio a te, cara