La storia futura (ancora?)
Il volume secondo parte seconda (Urania ogni tanto si diverte così) della Storia Futura di Heinlein è piuttosto atipico per essere una raccolta di racconti: all”interno, infatti, troviamo in realtà un solo racconto (“Disadattato”), carino ma niente di più ed un romanzo breve (“Se continua così”) che risulta essere, invece, una piacevolissima sorpresa.
Nell”affresco di quest”epica futura immaginata da Heinlein, infatti, eccoci in un tempo in cui gli Stati Uniti si sono trasformati in una specie di dittatura a pretesto religiosa retta da un sedicente profeta: un futuro non diverso da quelli immaginati da tanti altri autori a partire da Bradbury e Orwell, un regime totalitario, un esercito fortemente indottrinato (e stavolta anche in più sensi), una resistenza sotterranea.
Quel che aggiunge di “fresco” Heinlein è, come sempre, il suo modo di immaginare un adeguato equilibrio nei rapporti interpersonali e le conseguenze nella mancanza di un tale equilibrio: la libertà di scelta e di amore tra esseri umani, la possibilità di vivere liberamente la propria sessualità , il ragionamento secondo il quale chi vota una guerra dev”essere disposto a schierarsi in prima linea, sono tutti argomenti che torneranno spesso e volentieri in opere ben più famose, ma che accennate in un romanzo “secondario” danno l”idea di quanto radicate fossero nell”autore.
Una bella lettura, ma non mi è ancora capitato di dire diversamente di qualcosa scritto da Heinlein.