Mr. Punch
I nomi Gaiman e McKean, associati, dovrebbero stimolare l”acquolina a qualunque fan a prescindere.
Ma quando si prende in mano un volume (libro? fumetto? graphic novel? difficilissimo catalogarlo) come “La comica tragedia o la tragica commedia di Mr. Punch” ogni più rosea aspettativa viene tranquillamente superata.
Perché di nuovo il genio di Gaiman ci porta in mezzo alle nostre paure, di nuovo ci trasporta a vedere cose che già conosciamo mostrandocele come non ce le ricordavamo più.
In questo caso viaggiamo nei ricordi: i ricordi di un adulto che torna con la memoria a vicende di quand”era bambino, scandite dalle grottesche marionette di Mr. Punch e Miss Judy, tipiche della tradizione anglosassone, anche se derivate in parte da quella partenopea (Punch altri non è che un”evoluzione di Pulcinella).
Detta così potrebbe sembrare una vicenda semplice, quasi banale, e forse lo è.
Ma prendete una vicenda semplice e quasi banale e narratela esclusivamente con gli occhi di un bambino.
Non solo con le parole, sarebbe quasi troppo facile, bensì anche con le immagini.
Prendete disegni, foto e quant”altro e sommateli in un collage che rappresenti alla perfezione il modo in cui un bambino può vedere il mondo degli adulti.
Ovviamente, per non farvi mancare nulla, raccontate quella vicenda esclusivamente tramite quanto percepito dal bambino: niente voci fuori campo a spiegare il tutto, niente spiegazioni a posteriori, solo ed esclusivamente gli occhi del bambino, le orecchie del bambino, i pensieri del bambino.
E poi provate a dirmi, se ci riuscite, che la cosa non vi inquieta neanche un po”.
Se così fosse siete molto più bravi di me.
Da avere e rileggere ad libitum.
Temo inquieterebbe molti, se non tutti.
_L*_
Dovrai leggerlo, poi mi dici 🙂