Rosso Italiano
Devo dire che è la prima volta che mi capita di commentare il romanzo di un autore che conosco di persona e che so verrà a leggermi ed un po” di imbarazzo lo provo; cercherò comunque di essere il più obiettivo possibile, sapendo che Massimo Rainer apprezzerà .
Dunque, partiamo dicendo che un”opera prima come questa è sicuramente un inizio notevole, soprattutto per quanto riguarda lo stile di scrittura: Rainer ha già un bello stile, diretto, composto da frasi secche ed immediate.
Interessante l”idea delle sezioni molto brevi e dei cambi di ambientazione repentini: danno l”impressione di assistere ad un film ed il ritmo della storia guadagna parecchio dalla scelta.
Il romanzo è molto forte, senza dubbio, carico di scene violente sia psicologicamente che fisicamente: sono però talmente tante da arrivare ad “ammortizzare” l”effetto sul lettore; è un po” lo stesso effetto che si ottiene vedendo alcuni film di Tarantino, dove c’è talmente tanto sangue (volutamente esagerato) da portare lo spettatore ad un distacco dall”immagine effettiva a cui sta assistendo; sono piuttosto convinto che l”effetto voluto dall”autore fosse esattamente questo e, quindi, l”obiettivo può dirsi raggiunto.
I punti, a mio parere, deboli? Qualche coincidenza di troppo che va a minare la sospensione dell”increduilità del lettore; alcuni personaggi, sebbene promettenti, un po” stereotipati: gli ingredienti per renderli tridimensionali ci sono ed è un peccato non vederli sviluppati, ma ciò non toglie che possa avvenire in futuro.
Sulla credibilità o meno di diverse scene non mi pronuncio: l”esagerazione, come scrivevo qui sopra, è sicuramente voluta, almeno fino ad un certo punto, ma sta ad ognuno decidere quanto rientri nelle proprie corde o meno.
Un libro sicuramente “tosto”, paragonabile come forza al “Tokyo Soup” di Ryu Murakami forse e, pertanto, certamente non per tutti.
Attendo con ansia le prove successive, così da vedere se le normali asperità verranno ulteriormente limate.
Grazie Sergio, come ho avuto modo di dirti personalmente apprezzo molto quello che hai scritto e anche il fatto stesso che tu abbia avuto la voglia, il tempo e la bontà di farlo.
M.R.
Grazie a te, Massimo 🙂