Diario Newyorkese
Eccoci al nuovo diario di viaggio, consuetudine che ormai amo portare avanti e che rappresenta anche (o solo?) per me un bel modo di tirare le somme, giorno dopo giorno, su ciò che una vacanza, relax a parte, mi regala.
Ed una vacanza come questa di doni me ne ha fatti tanti, non sono infatti sicuro di essere riuscito a trasmettere pienamente ciò che un viaggio del genere può significare.
Le impressioni, gli odori, i suoni, sono talmente integranti nell”esperienza newyorkese che descriverli è quasi impresa vana: spero di esserci almeno un po” riusciito.
Cosa dire qui che non ho già scritto sul diario?
Che i famosi maccheroni al formaggio tanto amati in america non sono altro che pasta condita con panna ed un formaggio giallo indefinito.
Che le banconote da un dollaro sono ingombranti.
Che le monete da cinque cent sono più grosse di quelle da dieci.
Che Ground Zero fa male anche ora.
Che la San Pellegrino ha colonizzato New York.
Che voglio un muppet.
Che voglio Starbuck in Italia anche se il caffé espresso costa troppo.
Che la Cheesecake è spettacolare ma da mangiare a piccole dosi, ma nel mio cuore rimangono i Brownies.
Che voglio anche Barnes & Noble e Strandbooks in Italia.
Che passeggiare sul ponte di Brooklyn non ha prezzo, ma anche il Museo di Storia Naturale non scherza.
Che anche Washington va visitata, peccato esserci fermati solo poche ore.
Che gli americani amano i simboli, ma sono avvantaggiati da quelli che hanno.
Che le stazioni della metropolitana sono tanto calde da essere considerabili omicidi legalizzati, in compenso i treni sono freddissimi.
Che arrivare in metrò a Coney Island val la pena anche solo per il Manhattan Bridge, ma pure la spiaggia non scherza.
Ma, sopra ogni cosa, che un viaggio a New York va fatto.
Potrete amarla e tornarci od odiarla e metterci una croce sopra, ma va conosciuta e scoperta, su questo non ho dubbi.
Il diario, intanto, lo trovate qui: Diario New York
Buona lettura 🙂
Sarò lieto di leggere della tua avventura.
Grazie 🙂
Adoro i brownies, i muffins e sarei curiosa di provare quel bibitone che chiamano caffè nei bicchieroni di carta.
Credo mi perderei per Central Park, e rimarrei a bocca spalancata davanti la Statua della Libertà . Sarei capace di passare le ore da Tiffany (questa è colpa di Audrey)…
E l’altra metà la finisco domani, perchè se continuo adesso non capirei più una sola virgola.
_L*_
intano…ben tornato…
il diario lo sto leggendo e come sempre mi sto immergendo nella tua scrittura…grazie…
zeb
Barnes & Noble e Strandbooks sì, ma Starbucks ANCHE NO, dai!
Mi riservo di leggere il resto con ccalma; peccato per il Museo di Storia NAturale, avrei dovuto metterti in contatto con l’amico che chi ha tirocinato un anno: ti avrebbe fatto conoscere anche gli angoli più dispersi. ^^
Tintaglia
@Lady: attendo anche l’altra metà di commento allora 🙂
@Zeb: grazie a te
@Tintaglia: come catena sarà invasiva quanto vuoi, ma giuro che le due volte che ci sono stato ho bevuto un ottimo cappuccio e non è poco 😉
New York, new yoooork!
:)))
Vista nel ’91 spero di tornarci al più tardi l’anno prossimo.
Ho letto tutte le 11 pagine di diario, emozionante. I miei sono ricordi ormai sbiaditi e penso sia cambiata tantissimo,ma certe sensazioni rimangono. L’idea che tutto fosse ‘issimo’ l’avevo avuta anch’io. Per quanto conta anch’io vorrei uno starbucks sotto casa. Solo un’osservazione: visto come scrivi, sicuro di voler restare nel campo informatico? ;-)))) Lizzie
Ammazza che meraviglioso complimento che mi hai fatto!
Davvero, grazie :)))))))))))))
come al solito ti ho letto tutto d’un fiato. Emozionante. E come al solito, quando leggo e vedo foto di viaggi, mi viene una gran voglia di partireeeeeee
alex304
:))))