Perché non l’hanno chiesto a Evans?
Chi è Evans?
Perché le ultime parole di un uomo morente sono indirizzate a questa persona?
E perché il solo aver sentito quelle parole mette in pericolo di vita un giovane trovatosi al posto sbagliato nel momento sbagliato?
Sono questi i punti da cui parte "Perché non l’hanno chiesto a Evans?", giallo del 1934 nato dal solito genio di Agatha Christie.
Un romanzo sicuramente atipico nella struttura e nello svolgimento a partire dai protagonisti: messi infatti da parte Poirot, Miss Marple e Tommy e Tuppence, ecco una coppia di giovani (un ragazzo ed una ragazza amici d’infanzia) che si trovano catapultati un po’ per caso ed un po’ per gioco e curiosità in una vicenda ben più grande di loro.
Come al solito la storia è intricata ed avvincente, anche se devo dire di averla trovata un po’ forzata in alcuni punti: le deduzioni e le scelte dei due protagonisti sembrano a volte un po’ troppo "veloci" rispetto a quanto verrebbe logico pensare e la storia risulta pertanto un po’ più "prevedibile" del solito.
Chiariamoci: un po’ più prevedibile rispetto agli standard della Christie, ma la qualità è e rimane ben alta.
Da leggere, come al solito.