Contento ora?
Sapere le cose, sentirle e vederle svolgersi davanti ai propri occhi sono cose ben diverse.
In me lo sapevo: sapevo che se ieri fossi andato a trovare colui che dovrebbe essermi genitore me ne sarei pentito ed, ovviamente, così è stato.
Onestamente a questo punto non mi interessano neanche più le motivazioni e le giustificazioni, perché ad un certo punto anch’esse finiscono per perdere ogni valore.
Il dato di fatto è che nel giro di poche ore sono stato insultato più o meno velatamente, ingiuriato, ignorato e preso per il culo con una faccia di merda quasi ammirevole, con un sorriso da sberle che non so come ho fatto a non togliergli di forza dalla faccia; le assurdità che ho sentito, le offese più o meno dirette che mi sono preso in forma totalmente gratuita hanno superato ogni limite di tollerabilità e di comprensione e sono state coronate dal comportamento tenuto venerdì ed oggi.
Ora basta.
Davvero, basta.
L’unico motivo per cui non chiudo definitivamente i ponti è per me stesso, non certo per lui, per non permettergli di perseguitarmi con un immeritato senso di colpa il giorno in cui non ci sarà più, ma una cosa è certa: telefonate ed eventuali visite diventeranno sempre più una formalità.
Lo ha voluto lui, ora si gusti la nuova situazione, io ho fatto tutto quel che potevo.
"Fino a prova contraria io sono tuo padre"
"E fino a prova contraria io sono tuo figlio"
"Ah beh, allora…"
E non dovrei neanche stupirmi: l’ho negato a me stesso per anni, ma della sua incapacità di comportarsi da padre ne avevo avuto piena dimostrazione prima ancora di potermene rendere conto.
L’importante è saperlo e capirlo, anche se così in ritardo.
L’unica cosa che mi deprime è il pensiero di essere lì la vigilia di Natale e non con coloro che vorrei davvero avere accanto.
…mi spiace tanto. Ancora, e sempre.
E mi stupisco che proprio la persona che ti dovrebbe essere più vicina, e che dovrebbe conoscerti meglio, non riesca a vederti.
Ti abbraccio. Non sempre legami di sangue e famiglia coincidono e, dopo aver provato, è proprio così che devi agire ora… per te stesso. Ti abbraccio.
@Tintaglia: per vedere qualcosa e qualcuno bisogna volerlo. Immagino il problema sia tutto lì. Grazie.
@Ladydoor: Grazie mille. Ti abbraccio forte anch’io.
ahi, questa decisione sarà dura da da digerire, per te. Non c’è modo di vederla da altri punti di vista? Sai ieri sera ho visto “love story”…non so se hai presente il rapporto di Oliver col padre….
Purtroppo no: è tanto, troppo che ci provo, non c’è altro verso…
eh, cm ti capisco…x dirti, al mio di “padre” se avessi detto vado a prostituirmi avrebbe provocato in lui la stessa reazione dell’avergli detto vado da un’amica…ma oggi anke io cm te quello ke oggi faccio, lo faccio x me stessa non x lui…
@Anonima: mi spiace tu possa capirmi in questo modo, ma grazie…
… 🙁
Dirti che mi dispiace per la tua situazione suona molto poco originale…
pensa che tu non vivi più con il tuo prestatore di geni, e dunque sei tremendamente più fortunato di me…
Oh Aries, mi dispiace tantissimo!!!
Che ci vuoi fare, gli amici ce li possiamo scegliere, i parenti no!
Cerca di farti il sangue amaro il meno che puoi e pensa alla tua dolce mammina che anche se non c’è più, è sempre nel tuo cuore…
Anch’io mi stupisco che il tuo papà non veda in te quello che è chiaro a tutti noi che nemmeno ti abbiamo conosciuto di persona.
Ti abbraccio forte 😉
àˆ una situazione brutta, e purtroppo tutt’altro che rara.
Credo che, per quanto gli altri ci possano manifestare la loro solidarietà o il loro abbraccio per queste situazioni, alla fino uno si trova ugualmente da solo di fronte ad affrontare questo rapporto, proprio perchè riguarda solo sé stessi e l’altro.
Ciononostante ci tengo a dire che, in qualche modo, comprendo il tuo dolore e anche se un abbraccio virtuale può fare poco, lo si dà lo stesso.
😉
Chris
@Megarah: lo so, cara, lo so. Così come tu sai che l’asilo politico è sempre pronto per te :*
@Cate: grazie davvero. Un abbraccio forte a te 🙂
@Chris: ed io lo accetto molto volentieri. Grazie di cuore 🙂
Trovo assurdo che noi figli dobbiamo insegnare ai genitori come ci si comporta. Crescendo, questa per me è stata una delle delusioni più grosse.
PS Propongo anche io di smetterla con le cene Natalizie coi parenti o con la gente di cui non ce ne frega nulla (e a cui non importa nulla). Il mio sogno è quello di passarlo con chi davvero ritengo la mia famiglia. Persone (poche ma buone) che sono sempre e comunque presenti. Amici veri. I nostri.
Purtroppo c’è gente incapace di essere genitore, e tutta la sofferenza che causano ricade sui figli. Se non vuoi recuperare il rapporto, se vuoi chiudere i ponti, ti capisco. Molte volte non c’è proprio nulla da recuperare, solo il deserto arido. Il problema è che quelli che uno si ritrova, sono gli unici genitori che si possano mai avere, dispiace, perchè non si ha la possibilità di essere amati e trattati come sarebbe giusto, come un figlio si meriterebbe. Non si perde il geniotre, ma la possibilità di avere una figura degna di questo nome al fianco.
Ieri sono rimasta senza parole, un’altra volta.
Anch’io mi unisco all’abbraccio virtuale, ché le parole non le trovo mai, quelle giuste.
Ti sono vicina vicina.
@Laretta: quanto mi piacerebbe una cena o un pranzo del genere. Solo con gli amici più cari il giorno di Natale. Un sogno, davvero.
@Clauda: Già …. come ho scritto se non taglierò del tutto i ponti sarà solo per non farmene una colpa un giorno. Solo per quello 🙁
@Mony: grazie. Un abbraccio.