Parole
L’amore che ho per la scrittura e la lettura dovrebbe dirla lunga sul valore che hanno per me le parole, ma stasera voglio soffermarmici comunque, perché c’è un’anomalia (tanto diffusa da essere ormai la regola) che riesce a farmi ribollire il sangue nelle vene.
Facciamo un esempio pratico e banale che, in un modo o nell’altro, sarà capitato a tutti: incontrare un amico, una persona cara o anche soltanto un conoscente con un problema e dirgli "se posso far qualcosa, chiedi pure"; classico, no? Quel che trovo deprimente è che probabilmente la persona che si sentirà dire quella frase la considererà espressa esclusivamente o quasi per circostanza e, cosa ancor peggiore, avrà un’elevata probabile di avere ragione.
Già, perché qualcuno ha commesso uno dei furti più gravi cavandosela senza alcuna punizione: hanno rubato il significato delle parole e l’hanno fatta franca.
La diffusa superficialità, la forma priva della sostanza, l’opportunismo sempre e comunque hanno preso parole e frasi importanti e le hanno trasformate in qualcosa di banale, scontato, vuoto ed inutile: d’altronde è così facile dire qualche parola ad effetto, che importa se poi non è supportata dai fatti, intanto la bella figura è già stata fatta, no?
Perché sprecarsi ad agire dopo aver parlato, quando ci si è ripuliti la coscienza dando un po’ d’aria ai denti? Facile e veloce.
Le parole sono diventate facili e veloci e chi le riceve ormai si aspetta quasi sempre che siano tali: quando in tanti le usano senza sentirle che senso ha aspettarsi che significhino qualcosa?
Ed io mi sento defraudato.
Mi sento derubato di qualcosa di importante.
Perché "mi dispiace" vuol dire che sono davvero dispiaciuto.
Perché "scusa" significa che so di aver sbagliato.
Perché "conta su di me" vuol dire che mi spezzerò anche la schiena pur di essere presente.
Perché "io sarò con te" significa che quella persona non dovrà mai sentirsi sola a causa mia.
Perché un "ti voglio bene" detto a qualcuno implica che quel qualcuno avrà sempre un ruolo speciale.
Perché "addio" è per sempre.
Perché "fidati di me" è garanzia che non ti tradirò mai.
Perché "ti amo" significa che morirei per te.
Perché "mi manchi" vuol dire che mi sento incompleto senza te.
Perché quando le sento mi aspetto lo stesso signficato, altrimenti preferisco il silenzio.
E, soprattutto, perché ci sarà qualcuno che passerà di qua e, leggendo, si fermerà a loro. Alle parole.
Ciao, passavo di qua, sono ancora sveglia, ultimamente dormo poco 😛
Si, le parole sono importanti e dietro hanno significati ancora più importanti dai quali molte volte si viene sopraffatti, e molte volte si deludono le persone che le hanno condivise con noi…
Te ne commento qualcuna: mi dispiace e ci sono, le dico raramente, non voglio promettere cose che forse non posso mantenere.
Ti voglio bene,l’ho detto a poche persone, ti amo ancora a meno. sono difficile da sbottonare!!! Ah,, come sono dense di signficato le parole per me!
Clavdia
E’ la frenesia della vita moderna, della metropoli…si va cosi veloci e si è cosi in tanti che le parole hanno perso peso e significato…si buttano li e si continua a correre per poi rintanarsi nei pochi metri quadri della nostra esistenza.
Tempi Moderni…
@Clavdia: e proprio perché sono così dense di significato sai perfettamente quando usarle e quando no, esattamente quel che intendevo. Grazie 🙂
@Rizard: può essere, non lo so e, per certi versi, non mi importa. Sapere le motivazioni non rende la cosa meno amara, anzi, forse ancora di più, perché sono motivazioni assolutamente insufficienti: alla fin fine si sceglie la strada più facile, è quello il problema :/
mi hai fatto commuovere
Ben
Anche per me le parole sono importanti e credo che non andrebbero mai dette “tanto per dire” come invece spesso capita da parte di persone più superficiali.
Le parole hanno davvero un valore quando partono dal loro concetto espresso da sentimenti che le supportano.
Bellissimo questo tuo post…
Un’aggiunta che pare non c’entrare nulla, ma che alla fine invece, con le parole (scritte) ha un legame fortissimo è questa: vorrei esprimere qui da te, dato che so quanto ami la lettura e apprezzato diversi suoi scritti, il mio enorme dispiacere per la prematura scomparsa di uno scrittore che ho spesso apprezzato leggendo i suoi libri, Michael Crichton.
Lo so che è un po’ fuori tema, ma immagino che comunque ti assocerai pure tu…
Un abbraccio :***
Sono tutte frasi di circostanza ormai. Per la maggior parte delle persone.Ormai “ti voglio bene” suona quanto un ciao o un arrivederci.
Si a volte pure io vorrei che chi dice certe parole poi le supporti con i fatti, ma ormai mi sono arresa da molto tempo e quando le sento faccio finta di niente.
Sono convinta che solo pochissime persone conoscano veramente il significato di quelle parole e, con le persone che lo conoscono, la situazione è diversa.
Credo bisogna solo saper distinguere tra chi comprende il significato di quelle parole e chi le dice solo per circostanza.
Questo è il mio umilissimo e poco utile parere.
Inis
@Ben: non pensavo… grazie 🙂
@Cate: grazie del bel commento… ed ovviamente mi associo al tuo ricordo per Crichton. Ho amato tanti suoi libri e la sua scomparsa è davvero una brutta perdita.
Un abbraccio!
@Inis: no, io non mi arrendo, soprattutto su questo. Non fa per me.
“Giacchè in effetti le parole delle quali siamo soliti servirci ci dicono chi siamo, che cosa abbiamo visto e imparato. Noi siamo le nostre parole, ed esse possono rappresentare un passo decisivo lungo la strada che ci guida alla rivelazione dell’amore.”
Chi le usa in modo non consapevole ha ancora una lunga strada da fare per imparare ad amare… e non è detto che poi questo cammino scelga di compierlo.
Al solito sei riuscita ad esprimere perfettamente il concetto.
Grazie, davvero.