Le cose non saranno mai più le stesse
Un gruppo o, per meglio dire, un duo che ho sempre trovato estremamente sottovalutato, soprattutto in Italia, sono i Roxette; Marie Fredriksson e Per Gessle, coppia artistica formatasi nel 1986 hanno prodotto quasi vent’anni di canzoni spesso di ottima qualità , purtroppo poco conosciute nel nostra paese dove ci siamo fermati giusto a due o tre brani parecchio pubblicizzati come “The Look” o “It Must Have Been Love”.
Come al solito, invece di proporre qui dentro le più famose, preferisco far ascoltare delle chicche: in questo caso si tratta di “Things Will Never Be The Same”, canzone comparsa per la prima volta nell’album Joyride del 1991 ma poi reincisa in “Tourism”, del 1992, nella splendia versione live acustica che propongo qui sotto; stavolta dovrete accontentarvi del video di Youtube, dato che per motivi tecnici non posso inserirla in radioblog.
Di che parla la canzone? Di persone che cambiano, che si allontanano, che trovano nuove strade o che, semplicemente fuggono. Un amore finito, qualcuno si rassegna, qualcun altro no: qualcuno vuole allontanarsi (chi può dire se per coraggio o per codardia), qualcun altro vorrebbe mantenere il legame passato.
La canzone parla con la voce di chi rimane: ma siamo poi così sicuri che chi se ne va soffra di meno?
Buona visione ed ascolto.
Lascia stare, spingi il mio cuore a terra
Il tempo si sta raffreddando, ora ciò che rimane sta diventando difficile e triste
Ed io so, quando fisso il sole,
Di non avere alcun luogo in cui fuggire da te
Via da te
Stringimi ora, ragazza, io non so quando
Quando ci rivedremo ancora
Quello era il passato, questo è il presente
Cercherò di superare il tuo ricordo
Perdendoti… le cose non saranno mai più le stesse
Senti che chiamo il tuo nome?
Se tornassimo indietro nel tempo
Le cose non sarebbero più…
Nelle tue mani, io non capisco
Hai gli occhi di un bambino ma ferisci come fa sempre qualsiasi uomo
Sempre
Toccami ora, ragazza, io non so quando
Quando ci incontreremo ancora
Quello era il passato, questo è il presente
Il tempo non mi permetterà di dimenticarti
Perdendoti… le cose non saranno mai più le stesse
Senti che chiamo il tuo nome?
Se tornassimo indietro nel tempo
Le cose non sarebbero più…
Io ADORO Crash, Boom, Bang. Per me è la loro migliore canzone, per testo, interpretazione e musiche.
Tora
Ed è uno splendido pezzo, concordo in pieno, anche se non sarei capace di scegliere tra tanti bei brani 🙂
Mi sa che ti devo preparare una bella discografia, se già non l’ho fatto 🙂
Molto malinconico questo pezzo, come si addice alla mia giornata…
Bacio :*
Mi spiace sia una giornata triste 🙁 Un bacio enorme
Credo sia irrilevante stabilire chi soffre più o chi soffre meno, quando finisce un rapporto.
Quel che importa davvero è il fatto di soffrire ENTRAMBI, nello STESSO momento.
Può sembrare paradossale, ma è un pensiero consolante: significa che, così come non siamo soli quando amiamo, non siamo soli nemmeno quando soffriamo, e quindi, nonostante tutte le paure che ci portiamo addosso, non siamo soli affatto.
Il problema è che molte persone, invece di tentare di superarlo, tengono il dolore in un cassetto, e lo tirano fuori per pungersi di continuo, come fosse il coltello di un sadico, invece di pensare a continuare a vivere, e assorbire gli stimoli del mondo esterno.
Ciò non ha molto in comune, secondo me, col vero dolore, quello universale e condiviso, che ci unisce nelle sfighe e nei momenti belli.
E’ qualcosa di più simile a una masturbazione mentale.
@Fioco: analisi interessante. Non sono sicuro di condividerla completamente, ma non mi spiace affatto che da una canzone scaturisca tutto ciò 🙂