Quando gli sviluppatori sono dei geni

Visto che spesso e volentieri si riversano male parole sugli utenti, stasera facciamo qualcosa di nuovo e riversiamone sugli sviluppatori, che non è che siano tutti dei geni del software, non credete.

In particolare vorrei capire cosa passa nella testa di quelli che scrivono i software automatici per verificare la soddisfazione di chi ha usufruito di un call center.

Avete presente? Quelli con la voce registrata che chiede “Vorremmo rubarlo pochi minuti del suo tempo per migliorare la qualità  del nostro servizio” ecc…

Orbene, è abbastanza normale che si diano le opzioni di scelta in una telefonata automatica: 1 per proseguire, 2 per “non ho voglia”, 3 per “andate a quel paese” e così via; in una logica normale, poi,  lo sviluppatore con un po’ di buon senso pone all’utente le seguenti scelte:

“Prema 1 se vuole proseguire, Prema 2 se non è lei la persona che ha usufruito del servizio, riagganci se non vuole partecipare”

Lo sviluppatore che invece ha creato il software per Telecom ha invece optato per un più originale:

“Prema 1 se NON vuole partecipare, Prema 2 se non è lei la persona che ha usufruito del servizio, RIMANGA IN LINEA se vuole partecipare”

Poco diverso, dite?

Vero, se non fosse che non si è tenuta in conto la possibilità  che a rispondere fosse una segreteria telefonica e che, quindi, rimanesse in linea semplicemente perché doveva esaurire i minuti impostati.

Ovviamente io ho la segreteria telefonica.

Ovviamente è rimasta in linea.

Ovviamente ho metà  del questionario registrato a futura memoria: quel che mi incuriosisce è sapere come verranno catalogate le risposte