L’occhio nel cielo

La fine di un rapporto è una delle cose più imprevedibili. Delle storie finiscono per esaurimento naturale, altre esplodono col botto così com’è vissuta la storia stessa. Una delle fini “peggiori” è quella in cui una persona si rende conto di essersi ingannata per tanto tempo su chi le stava accanto: scopre tutte le menzogne, tutti quei segni che non voleva vedere e si rende conto, una volta caduti questi inganni, di conoscere quella persona ancor più di quanto credessero entrambi e di esserne, ormai, totalmente immune.

E’ quel che racconta Eye in the sky, degli Alan Parson Project: uno splendido pezzo dalla musica avvolgente, un vero e proprio monologo di un uomo che ormai vede chiaramente chi è davvero la persona che ha di fronte e le dice che ormai la conosce fin troppo bene; non si farà  più ingannare da lei e dalle sue menzogne a cui, una volta, valeva la pena credere: lui ora la vede come un occhio nel cielo e solo guardandola conosce i suoi pensieri, quei pensieri che prima non aveva mai neanche sfiorato.
Ora toccherà  a qualche altro pazzo, lui è salvo, ma amareggiato da tutto ciò che poteva essere se le menzogne fossero state sincere.

Come al solito, oltre alla traduzione, la metto in radioblog ed in più aggiungo il video di una versione cantata da Noa (fattami conoscere tempo fa da Marcy) che rivaleggia con l’originale in bellezza.
Spero siano entrambe gradite, anche se ammetto di essere curioso di sapere quale delle due piacerà  di più.

 

Non pensare che “mi spiace” sia così facile da dire
Non provare a voltare le carte in tavola
Hai avuto tante possibilità  prima
E non ho intenzione di dartene più
Non chiedermelo
E’ così che va
Perché parte di me sa a cosa stai pensando

Non dire parole di cui poi ti pentiresti
Non lasciare che ti si infiammi la mente
Ho sentito altre volte le accuse
E non ne sopporterò altre
Credimi
Il sole nei tuoi occhi faceva sì
Che ad alcune bugie valesse la pena credere

Io sono l’occhio nel cielo
Che ti guarda
Posso leggere la tua mente
Sono il creatore di regole
A che fare coi pazzi
Posso ingannarti facilmente
E non ho bisogno di vedere altro
Per sapere che
Posso leggere la tua mente (mentre ti guardo)
Posso leggere la tua mente (mentre ti guardo)

Non lasciarti alle spalle false illusioni
Non piangere, perché non cambierò idea
Allora trova qualche altro pazzo come hai già  fatto
Perché io non vivrò più credendo
Ad alcune bugie, quando tutti i segni sono desolanti

Io sono l’occhio nel cielo
Che ti guarda
Posso leggere la tua mente
Sono il creatore di regole
A che fare coi pazzi
Posso farti sentire cieca
E non ho bisogno di vedere altro
Per sapere che
Posso leggere la tua mente, posso leggere la tua mente

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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6 risposte

  1. caterinapin ha detto:

    Adoro questo pezzo di Alan Parson Project!

    E’ bello e malinconico al tempo stesso…

    La versione di Noa è sicuramente gradevolissima, ma io resto fedele all’originale.

    Grazie di averla proposta è sempre bello risentire anche pezzi del passato.

    Un grande bacio 😉

  2. utente anonimo ha detto:

    Splendida la versione di Noa,

    ma le sonorità  degli APP

    sono radicate

    nella memoria musicale

    ed emozionale.

    Thanks…

    Lady Door

  3. penpal ha detto:

    non conoscevo questa canzone… grazie di avermela fatta scoprire!

    Fra

  4. Aries ha detto:

    @Cate: piacere mio 🙂 Baci!

    @Ali: :*

    @LadyDoor: concordo in pieno 🙂 Lieto ti abbia fatto piacere 🙂

    @Fra: figurati, ne sono felice!

  5. LittlePlanet ha detto:

    Ohibò è una canzone che ascolto un sacco in uesti giorni! O.O

    Telepatia??

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