Vecchie passioni

Quand’ero piccolo avevo parecchie passioni da "secchione", tanto che a seconda del periodo chi mi avesse chiesto cos’avre voluto fare da grande si sarebbe sentito rispondere "Medico" oppure "Vulcanologo" o ancora "Astronomo" o, per finire, "Paleontologo".

Già, Paleontologo.

Come molti ragazzini penso di aver subito fin da piccolissimo il fascino di quelle creature meravigliose che ci hanno preceduto sul pianeta: conoscevo a memoria i due o tre enormi (almeno per allora) libri sull’argomento (in particolare "Quando l’uomo non c’era" ed "Il grande libro della Preistoria") e ricordo ancora la prima volta che convinsi mio padre a portarmi al Museo di Storia Naturale, facendomi rapire dalle ricostruzioni di Triceratopo e Pteranodonte e dai tanti calchi presenti.

Gli scheletri di legno che vendevano all’epoca (e che si trovano ancora da qualche parte in rete) facevano bella mostra sulle mie mensole e spesso sognavo di poter visitare quegli splendidi musei le cui foto facevano bella mostra sui miei libri.

Ovviamente questa passione è comunque rimasta latente in me ed oggi ha ricevuto una piccola grande ricompensa: ieri ed oggi a Novegro c’era la mostra di fossili e minerali e, istigato da Sweetie, ho deciso di accompagnarla… per lei c’erano le tante pietre, per me la curiosità di vedere qualche fossile "grezzo" portato dai tanti appassionati.

Risultato? Beh, Sweetie ha comprato qualcosa per sé (oddio, più di qualcosa), ma il pezzo forte rimane il dente di Plesiosauro in Arenaria che da stasera fa bella mostra su una mensola della libreria, almeno fino all’arrivo del nuovo mobile.

E dentro di me l’Aries di 25 anni fa ride felice.