Una settimana fa o giù di lì il mio lettore mp3 e, poco dopo, la radio hanno deciso di far passare quasi consecutivamente diverse canzoni che avevamo un unico tema conduttore: quello dell’amore finito, della nostalgia più o meno reale, di ciò che prova chi lascia e chi è lasciato.
Il mio cervello bacato ha iniziato a rimuginarci sopra finché non è nato quel che segue, che non so se definire racconto, monologo, sproloqui o cos’altro: volevo non fosse banale e, comunque, che potesse essere realistico; spero di esserci riuscito e, soprattutto, che piaccia a qualcuno.
Sia chiaro, una volta per tutte: io non ti amo.
Anzi, per essere più preciso, io non ti amo più.
Se mai ti ho amata.
Già, perché mica ne sono poi così sicuro, sai?
E se non ti avessi amata allora sarebbe giusta la prima versione.
Io non ti amo.
Ecco, almeno iniziamo a chiarirlo.
Io non ti amo.
E’ semplice, non ti pare?
D’altronde ti ho lasciata io, giusto?
Allora che senso avrebbe amarti ancora?
No no, io non ti amo, mettitelo in testa.
Anzi, non riesco proprio a capire come facevo a pensare di amarti, sai?
Mi viene proprio da ridere, è talmente assurdo… amare te!
Stiamo scherzando?
Dovevo aver fumato qualcosa di strano, ne sono convinto.
Certo, l’effetto magari è durato un po’ a lungo, ma che altra spiegazione ci può essere?
Cos’avrei dovuto amare di te, me lo spieghi?
Non penserai mica che il fatto che mi perdessi in quegli occhi scuri e luminosi insieme potesse bastare, vero?
Ma figuriamoci…
E poi? Cos’altro? Il fatto che bastasse uno sguardo per capirci?
Beh, che c’è di strano?
Sai con quanti amici mi capita?
Oppure, non so, il nostro giocare a raccontarci le canzoni?
Dai, siamo seri, era un gioco da ragazzini e noi non lo eravamo poi così tanto, su…
Sì, lo so che ti dicevo che adoravo giocare insieme e sentirci bambini, ma non ci avrai mica creduto, vero?
No, ecco, ci sono: magari doveva essere il tuo profumo, vero?
Sì, quel profumo che mi faceva impazzire e non capire più nulla: se quella è la tua arma segreta, allora sei messa male… hai idea di quante donne lo portino, eh? Ne hai idea?
E non pensare subito al fatto che non riuscivamo mai a saziarci di noi, che non attacca: era solo fare l’amor… no, che sto dicendo? Era passione, quella, passione e basta, niente di più.
E poi che credi? Che davvero mi facessi tenerezza quando ti commuovevi davanti ad un film? O che amassi davvero cucinare con te? Oppure, mi viene da ridere al solo pensiero, che dormissi poche ore a notte solo per passare più tempo con te?
Ma per favore, dai, siamo seri: avevo ben altre motivazioni, io, che credi?
E’ solo che ora non ricordo quali, ma ti assicuro che c’erano…
Lo vedi? Se andiamo a pensarci bene, non c’è nulla che possa giustificare l’amarti o l’averti amata.
Proprio nulla.
Zero.
Niente.
Niente, capito?
E non credere che il fatto che ricordi ogni tuo e nostro particolare significhi qualcosa, lo sai che ho buona memoria…
E’ solo grazie a lei che ricordo i tuoi occhi corrucciati al mattino, è solo quella che mi fa tornare alla mente il nostro primo bacio, così come quelli che l’hanno seguito: non è assolutamente perché adoravo quel piccolo gemito che facevi quando ti perdevi nel baciarmi, cosa credi?
E’ solo la mia buona memoria che non mi permette di scordarmeli.
Peccato che poi si dimentichi di ricordarmi perché è finita, ma questo non conta ora, non provare a distrarmi con questi trabocchetti.
Una cosa è certa.
Io non ti amo.
No.
Non ti amo.
Non voglio amarti.
Non posso amarti.
Non devo amarti.
Anzi, io devo odiarti.
Devo ricordare ogni litigata, ogni incomprensione, ogni singolo momento di rabbia e devo scordare che ognuno poi era seguito dal nostro saper fare la pace…
Io devo odiarti, lo capisci?
E’ indispensabile che ti odi.
E’ l’unico modo.
Sono costretto, cerca di capirmi, ti prego.
Devo odiarti perché non posso esserti indifferente.
Devo odiarti.
Devo, per un solo, banale, maledettissimo motivo.
Devo odiarti perché devo provare qualcosa per te.
Perché altrimenti non averti farebbe troppo male, amore mio.
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Mhh beh, ammetto di aver attraversato una fase come quella descritta nella riflessione.
Anzi, io credo di essere tremendo, in certi casi.
Il modo in cui odio è viscerale come l’amore ( ecco perché riservo il mio odio a poche persone selezionate^^), e siccome scrivo non di rado lancio ‘pugnalate’ sotto forma di racconti o poesie. E’ una cosa che non programmo, dato che scrivo di getto, e comunque è fatta sempre nel rispetto della privacy della persona, senza renderla riconoscibile, ma non posso farci nulla se chi mi fa male diventa in pratica l’essere malvagio del mio mondo di fantasia. Poi per fortuna mi sfogo, e spero che le persone che mi hanno fatto del male non leggano mai certe cose che ho scritto, sarebbe un castigo troppo brutto, anche per loro^^
E’ brutto divenire creta nelle mani di qualcun’altro, essere distorti in quello che abbiamo di più prezioso, ovvero il modo in cui vediamo noi stessi, senza poter neanche difendersi.
Però ci sono altre fasi, che necessitano di maggiore coraggio e consapevolezza.
Quando ad esempio, spostando il punto di vista, ti rendi conto di non essere la persona ‘giusta’ per la persona che amavi, non per una tua mancanza o inferiorità , ma perché cercavate cose diverse, o perché lei cercava cose che tu non puoi darle.
E allora, anche se ogni tanto ritornano pensieri tristi, se continui a frequentare lei, e a parlare liberamente, scopri anche la gioia di saperla felice accanto a qualcuno che la valorizza e la fa sentire bene.
E alla fine riesci a superare tutto proprio perché tremeresti al ripensarla scontenta, triste, confusa o insoddisfatta, e che questo è soltanto colpa del fatto che state assieme. Molto meglio esserle vicino in altro modo, e trovare altrove la tua dimensione.
Beh, wow… che botta.
Poi quando si ha modo di immedesimarsi nelle parole lo scossone emotivo è davvero forte.
Dall’ “Amor ch’a nullo amato amar perdonda (porco cane)” di Dante al “No, amor mio, io non vi ho mai amata” del Cyrano morente di Rostand…
Emcy
🙂 Lieto che abbia colpito così tanto 🙂
E sì, devo ammettere che nell’ultima frase il caro vecchio Cirano è ben più che un’ispirazione 🙂
come vorrei che fosse così… l’indifferenza è davvero insostenibile!
have a nice day
Tanti auguri di buon compleanno, caro Cagnotto! 🙂
@glasss: sì, sono assolutamente d’accordo, non c’è niente di peggio… Un abbraccio
@Cris: ma grazie!!!! 😀
oggi compleanno cagnotto?!? AUGURI!!!
io mi sposo tra poco e non faccio altro che sentir parlar male di matrimoni o simili … e che ti esce al cinema?! NON DIRE Sì … o un titolo simile, non ho voluto approfondire …
Barbara 😉
@Barbara: :))) Grazie per gli auguri 😉
Ti giuro mi è preso un colpo! Ho sperato fino all’ultimo di non trovare in fondo una frase a colpo di scena!
Invece – fiuuuuu! – era “solo” il frutto della tua mente bacata ^__^
Mannaggiatte! 😀
P.S. Tanti auguri!!
🙂
Vedo che certi miei racconti hanno lasciato il segno 😉
PS: grazie! 😀
Azz… etairuguetnat Aries!
eizarg 🙂
Tanti cari auguri, caro Aries, e complimenti per la bella intuizione del tuo racconto.
Miiiiiii…….. molto bello, mi han colpito molto le frasi, e soprattutto il modo in cui le hai dette… io son stata sempre lasciata, ahimé, ma non sono mai riuscita a rigirar la frittata in questo modo per “tentare”di non soffrire troppo!!! Ho speso litri e litri di lacrime, anche se non ne valeva la pena!
Mony76 (sloggata a causa di uso di un diverso piccì)
ciao senti ti ho lasciato un commento al tuo post in cui parlavi del film “Voglia di vincere” e della bellissima canzone finale! La sto cercando da un sacco di tempo, ce l’hai in mp3? Contattami sul mio blog, ciao! Francesco
Anzi, no, tutto a posto, l’ho trovata! Pensavo non ci fosse su e-mule e invece… sia lodata la potenza di internet!!! Grazie lo stesso, ciao! Francesco
@Fully: grazie sia per gli auguri che per i complimenti 😉
@Mony: grazie anche a te per i complimenti; riguardo il “rigirare la frittata”, ti dirò: nella mia mente il protagonista del racconto è qualcuno che quando ha lasciato era convinto, salvo poi rendersi conto troppo tardi di aver fatto un grosso, un enorme errore 🙂
@Francesco: lieto tu abbia risolto 😉
Profondo.
Sa tanto di storia finita con strascico, di autonvincersi che è finita, di bei momenti che si vuole vadano nel dimenticatoio.
Molto profondo!
Grazie mille… due volte 😉
se qualcuno mi avesse scritto una cosa del genere, non me lo sarei lasciato sfuggire…
E’ forse uno dei complimenti più belli che potessi farmi, sai?
io volevo
volevo non finisse mai
complimenti
Grazie mille, davvero