Post-Lucca 2024
Un’altra Lucca, più o meno la mia quindicesima, è trascorsa, la terza o la quarta in cui Polo Nerd ha avuto un ruolo, la seconda in cui questo ruolo è stato integrato nel programma.
Per quanto ami questa manifestazione da quando ho cominciato a viverla, mi emoziona sempre più il modo in cui – con quasi esclusivamente le nostre forze condite con la stima di persone veramente speciali – siamo riusciti ad arrampicarci pian piano e prenderci un ruolo che speriamo non si fermi qui.
È stata una Lucca intensa, stancante, di chilometri (più di 50) percorsi, di dolori, di ibuprofene, di spese, di volti amici, di sorprese felice, di delusioni, di nuove conoscenze, di risate, di scelte.
E del panel, ovviamente. Il secondo panel di Polo Nerd quando già averne uno l’anno scorso sembrava una conquista incredibile. Un panel che, nel nostro piccolo, è andato anche meglio di quanto sperassimo e che sta assumendo una forma di episodi live che mi e ci piace parecchio, sperando di poterla riproporre più spesso e in più luoghi.
Ma Lucca, dicevamo.
Cosa mi porto a casa da questa Lucca 2024?
- Una decina di nuovi volumi da leggere, quando ancora non ho smaltito quelli dell’anno scorso
- Un calendario 2025 dedicato ai draghi
- Dolori a muscoli che non pensavo di avere
- Un concerto che ha dosato in egual misura divertimento, nostalgia e sensazione di essere stati sequestrati
- La capacità di adattarsi ai mille contrattempi
- Le chiacchiere con gli amici di Bao, la dolcezza di Chiara, Daniela e Cate, la gentilezza di Michele
- La conoscenza con nomi visti solo su carta
- Goldrake
- La dimostrazione che un amico vero sa farti sorprese speciali e sa ricordarti quanto tiene a te
- La conferma delle persone che mi stimano e mi vogliono bene
- La delusione di chi invece neanche per sbaglio prova a comportarsi da amico
- Il peluche di Tetris
- Due notti senza acqua calda
- L’altra delusione di chi dovrebbe comportarsi con correttezza e ci mette invece solo freddezza e avidità
- I gruppi spontanei di persone che hanno in comune solo il conoscermi
- I pranzi e le cene da In Pasta. Da solo, in due, in sette.
- Le chiacchiere e le risate fatte coi colleghi della stampa, incluso il picco irraggiungibile dell’inviato dell’Osservatore Romano che dice “in effetti noi con il fantasy andiamo forte”. Sipario e chapeau.
- Il piacere di fare rete con persone mai viste prima.
- Le nuove amicizie nate da questa rete (Lorella ma anche Nicolò e altri che sarebbero magari potuti aggiungersi non ci fossimo persi nei vari impegni).
- Il sapere di avere la stima di persone veramente speciali.
- Il vedere che c’è chi, semplicemente, ha voglia di passare tempo con te, di ascoltarti, di vivere momenti insieme.
- Le persone che entravano nel panel e si sedevano per rimanere fino alla fine.
- I saluti al volo a Francesca e Micol
- La sgridata per non aver preso abbastanza volumi in regalo.
- I pass sbagliati e quelli doppi.
- I sorrisi
- La cena del Joycord a mettere insieme gente in giro dall’Italia, un po’ come una volta le cene Panini.
- La stanchezza
- La mancanza, sempre, di chi non c’era
Sono stati giorni speciali, divertenti, difficili, stancanti, a volte amari, a volte dolcissimi, sempre importanti.
Giorni che mi hanno fatto ulteriormente aprire gli occhi su alcune (fortunatamente poche) persone, ma che soprattutto mi fanno venir voglia di ringraziare.
Per cui grazie a Giuseppe M., Simona, Dalila, Vincenzo, Gaia, Rachele, Daniele, Gabry, Serena, Ettore, Lorella, Corrado, ovviamente il mio socio Giuseppe e sicuramente sto scordando qualcuno.
È bello creare e assorbire bellezza, ancora più bello è poterle condividere.