77. QuandI
Sono molto deluso. L’amarezza in questo momento mi pervade e non so bene quanto mi ci vorrà a smaltirla.
Perché uno prende, si sbatte, si lancia a scrivere un post al giorno per propria sfida ma anche convinto che in qualche modo chi leggerà sarà contento, e poi si trova a scoprire cose che lasciano l’amaro in bocca.
Sono deluso, lo ribadisco.
In questi giorni sto lavorando per svecchiare questo sito, sto scegliendo un nuovo tema, cambiando un po’ di impostazioni, anche l’indirizzo stesso cambierà.
Lo sto facendo per me, certo, ma sperando che piaccia anche a voi che leggete.
E mentre faccio tutto questo, mentre litigo con backup troppo grandi, mentre mi consulto per capire come sistemare l’immagine di intestazione o i colori o altro, ecco che scopro di essere stato pugnalato alle spalle.
E neanche in modo diretto, un colpo secco, no no.
Sono stato pugnalato con l’indifferenza, col disinteresse. Anzi, sono addirittura convinto che ci sia qualcuno che ha notato e non l’ha mai detto, così da poter ridere più a lungo alle mie spalle.
Grazie, davvero.
A tutti voi, nessuno escluso, che in tanti anni non me l’avete mai detto.
Pensavo ci fosse un legame, tra noi.
Pensavo ci fosse qualche forma di rispetto e fiducia.
C’è chi mi legge da quando mi sono trasferito su wordpress, chi addirittura da quando questo blog si chiamava 525.600 minuti ed era su Splinder: mi aspettavo un po’ più di correttezza da parte di voi tutti.
E invece no.
Ho dovuto scoprirlo da solo.
Ho dovuto patire questa umiliazione così, a secco, come una doccia ghiacciata.
Grazie a tutti voi, davvero.
Dovevo accorgermene da solo, evidentemente.
Dovevo scoprirlo lavorando al nuovo sito CHE C’È UN MALEDETTO REFUSO NELL’IMMAGINE DI COPERTINA e che c’è da sempre!
Che cocente amarezza.