Di Untori e Fonti
Ieri avevo iniziato a scrivere un post, non proprio quello di oggi, ma poi il lavoro ha avuto la precedenza ed è rimasto lì e oggi non sono già più allineato a quello che stavo scrivendo, segno di quanto tanto sia volatile in questi giorni.
L’umore oggi non è al massimo. Ovviamente la speranza è che si tratta di oscillazioni più che una piega discendente, ma immagino che si potrà vedere solo in questi giorni.
Una delle cause dell’umore basso è anche il vedere quanto veleno e odio si sta diffondendo in rete, soprattutto per le cause che già citavo nei giorni passati.
Si cercano vittime sacrificali. Ovunque.
Chi si è erto a portatore della bandiera dei duri e puri della quarantena ha deciso di poter valutare se chi è fuori ha diritto a farlo, senza sapere nulla, solo il fatto che quella persona è fuori e loro no.
Persone che continuano a decidere di poter sindacare se camminare è un diritto (sì, lo è, mettetevi l’animo in pace) giustificandosi o, meglio, rinvigorendosi dicendo che siccome c’è gente che non rispetta le regole allora è meglio restringere quelle regole. D’altronde il proibizionismo ha insegnato come funzioni bene questa logica, no?
Sì, c’è gente che ancora le viola. Ma c’è anche gente che le rispetta e ha tutto il diritto di non sentirsi rompere i coglioni. Eppure c’è chi insulta la gente in metropolitana che non rispetta le distanze (notizia bomba: se le persone devono lavorare e non hanno la macchina e vengono diminuite le corse del 40% è praticamente CERTO che ci saranno assembramenti su un treno della metropolitana). C’è chi dà addosso a qualcuno che magari sta andando a lavorare in servizi indispensabili. Si dà addosso a prescindere. Perché non c’è niente di più appagante che sentirsi duri e puri protettori delle regole. Almeno finché quelle regole diventeranno un ostacolo per il proprio benessere.
Perché, altra sorpresa, non tutti stanno soffrendo allo stesso modo. Non tutti hanno le stesse esigenze. Non tutti hanno una casa in cui si può stare serenamente. Ma chi se ne frega, no? Finché a voi non fa male il culo allora non fa male a nessuno. Ovviamente.
E via a voler fare i poliziotti di quartiere. A pubblicare foto. A diffondere notizie false o non verificate. Tutto pur di colpire qualcun altro. Pur di riversare la propria rabbia su altri.
Perché si tratta solo di questo. Voler fare male a qualcuno. E dato che il virus non si può ferire, feriamo i primi che capitano, a caso.
È un meccanismo non dissimile da quello dei complottisti che nasce dal bisogno di trovare sempre un colpevole. Per alcuni è inaccettabile che il mondo sia governato puramente dal caos, che la merda possa accadere senza un motivo. È intollerabile. Ci deve essere qualcuno da incolpare. Una forza che dia senso alla merda che viviamo. O un colpevole che si possa mettere alla berlina.
Penso sia un meccanismo umano, almeno in parte. Ed è alla base di cacce alle streghe, ignoranza e, a lungo andare, fascismo.
Sì, perché chiedere che l’esercito controlli le persone è fascismo.
Accettare che, com’è notizia di oggi, enti controllino i movimenti delle persone attraverso i loro cellulari è fascismo.
Chiedere il sangue di qualcuno è fascismo.
E se ritenete di non esserlo, allora provate a fermarvi, respirare e piantarla di cercare la prossima vittima sacrificale. Siate meglio di così.
E chiariamo, non sia mai che la prossima vittima sacrificale sia io: siamo TUTTI d’accordo che le regole vanno seguite. Ma non siete voi a fare le regole e non siete voi tenuti a farle rispettare. Vostro compito è seguirle. Punto.
Se proprio volete fare qualcosa di utile, se proprio volete essere costruttivi, piuttosto imparate a riconoscere le fonti e piantatela di condividere notizie per sentito dire.
Piantatela, soprattutto, di condividere la merda che vi arriva su Whatsapp e, anzi, se vi arriva rispondete dicendo chiaramente che è merda.
Scegliete le vostre fonti.
Rimanete legati a quelle.
Per le norme L’UNICO sito accettabile è quello del Governo. Lì troverete i testi di riferimento. Se volete che qualcuno ve li spieghi meglio, di nuovo, rivolgetevi a fonti accertate. Il Post sta dimostrandosi un giornale in grado di rispondere in modo serio alle vostre esigenze. Se non leggete una notizia lì è probabile che quanto meno non sia ancora certa. Ecco, abituatevi a diffondere e commentare le notizie solo quando sono certe. Mettetelo nei preferiti. Magari premiatelo abbonandovi. Ma lasciate perdere la merda che c’è in giro.
E ancora, le notizie scientifiche sono tali solo se arrivano da fonti accertate. Siamo sotto attacco di buffoni, criminali (a partire dal vostro amichetto Putin) e ignoranti. Non. Date. Corda.
Ci sono divulgatori che spiegano con competenza e chiarezza quello che dovreste sapere. Affidatevi a loro. Roberta Villa su Facebook e Instagram. Dario Bressanini su Instagram e Youtube. I ragazzi di Scientificast, sia tramite il podcast che la loro pagina instagram. Il podcast Paziente Zero.
Usate questi e lasciate perdere ogni sentito dire.
Fatevi domande.
FATE domande.
Così, forse, potrete essere utili agli altri e a voi stessi.
Che la caccia all’untore l’abbiamo provata qualche secolo fa. Non andò molto bene.