Supernatural: 13×12 Various & Sundry Villains – 13×13 Devil’s Bargain

Lo ammettiamo, i primi minuti di Various & Sundry Villain ci avevano quasi ingannato: sembrava di assistere a situazioni viste troppe volte, con Dean vittima di un incantesimo, delle streghe cattive, i fratelli che si scontrano e bla bla bla; in realtà, il tutto era un semplice prologo per il reale evento dell’episodio: il ritorno della rossa scozzese più amata (e non sto parlando di Karen Gillanche questa è un’altra serie).

Ebbene sì, Rowena è tornata in tutto il suo splendore e la sua sagacia, e la serie non potrà che guadagnarne: le due giovani (e terribilmente irritanti) streghe sono quindi solo un mezzo per raccontare il ritorno della madre di Crowley e per spiegarne non solo la mancata morte, ma anche le motivazioni che la spingono a tornare intorno ai Winchester.

L’interpretazione di Ruth Connell è tridimensionale e ben calibrata, in grado di mostrare sia la solita faccia tosta della strega che la sua fragilità interiore. L’uccisione da parte di Lucifer alla fine della stagione precedente diventa la base per un simbolico trauma e uno scambio di emozioni e pensieri tra lei e Sam, in un dialogo che racconta con delicatezza e precisione la difficoltà di chiunque abbia subito abusi o violenze: un momento inaspettato e toccante che, lungi dall’essere strumentale o piazzato a caso, funge al contempo da catalizzatore dell’episodio e da messaggio-ben-poco-implicito allo spettatore. Un apprezzabile risultato di scrittura e interpretazione.

Il contatto, poi, tra Sam e Rowena riesce a spezzare un po’ quella fastidiosa nenia lamentosa che stava avvolgendo l’uomo e fornisce lo spunto, stavolta tutt’altro che forzato, perché la strega entri in possesso di un potere superiore a quello mai avuto prima.

Lo scopo ufficiale è quello di difendersi da Lucifer, ma sappiamo bene quanto la donna sia in grado di fare il triplo o quadruplo gioco, per cui nulla è scontato dei futuri sviluppi. Quello che possiamo dire per certo è che un personaggio del genere, con poteri sbloccati, ha potenzialità enormi e non possiamo che sperare di vederla come supporto e non come villain, dato che su quel fronte abbiamo materiale a sufficienza.

In un nota non del tutto a margine citiamo il modo in cui è stata gestita la notizia della morte di Crowley: abbiamo apprezzato molto che la cosa non sia rimasta in silenzio, dato che avrebbe funzionato poco, e la reazione della donna è esattamente quella che ci saremmo aspettati.

– Fergus è morto?
– Già. Si è ucciso per noi.
– Non sembra cosa da lui
– Sì, beh, Fergus… Crowley… era cambiato molto. Saresti stata fiera di lui.
– Ah sì? Fergus era il mio solo figlio. E vi assicuro, preferirei di molto avere un figlio vivo, anche che mi odi, piuttosto che un eroe morto

Il ritorno di Rowena mette sotto una luce diversa alcune scelte narrative della stagione passata: la sua morte alla fine della dodicesima stagione era sembrata francamente troppo veloce e gratuita per un personaggio del genere, cosa che chi scrive e molti altri non aveva gradito particolarmente, così come la subitanea dipartita di Crowley. Vedere la rossa di nuovo in campo fa quindi pensare a un certo livello di pianificazione su più stagioni che potrebbe finire per pagare molto bene in termini di organicità della trama. Speriamo di non illuderci, ma le possibilità ci sono.

Possibilità che si aprono anche per quanto riguarda le sottorame di Lucifer e Asmodeus. Dopo alcuni episodi in cui non avevamo avuto novità, se non qualche telefonata sotto mentite spoglie tra i Winchester e il demone bianco, prima l’episodio 12 e poi Devil’s Bargain tornano a focalizzarsi sulle vicende di Castiel e Lucifer, facendo avanzare la narrazione in direzioni meno prevedibili di quanto avremmo immaginato.

In Various & Sundry Villains vediamo come l’angelo resuscitato e l’ex-signore degli inferi riescano a fuggire dalla propria prigione sfruttando un po’ la furbizia di Satana e un po’ i poteri di Castiel. Chiave di volta è la frustrazione che nasce in Lucifer dietro le provocazioni dell’angelo, che gli rinfaccia quanto Jack sia lontano da tutto ciò che è il padre: uno spunto che, da quello che possiamo dedurre, diventerà fondamentale nell’evolversi della trama.

Ma è Devil’s Bargain a dare una bella accelerata agli sviluppi, con Castiel che torna a unirsi ai Winchester e Lucifer che recupera lentamente le forze alleandosi con un angelo di bassa categoria ma enormi ambizioni, Anael (interpretata da Danielle Ackles, moglie di Jansen, che in Supernatural un parente ogni tanto ci sta bene); il legame tra Sister Jo (il nome sotto cui si presente Anael) e Lucifer è una delle novità potenzialmente più interessanti introdotte: abbiamo davanti un Satana indebolito e più umano che inizia a stringere un rapporto con qualcuno che sembra comprenderlo. Non sappiamo se gli apparenti sentimenti siano solo, come suggerito, il risultato della scarsa grazia nei corpi di entrambi, ma gli scenari che si aprono sono interessanti. Quello che, di certo, colpisce è la bravura di Mark Pellegrino nel mostrare le varie sfumature del ex-signore degli inferi: la sfrontatezza, l’ironia e la fredda crudeltà erano aspetti che già conoscevamo bene, ma la sua reazione al concetto di umanità e dei bisogni primari di ogni essere umano sono trasmesse perfettamente.

– Io non ho bisogno di denaro. O cibo o calore o filo interdentale o qualunque altra di quelle schifezze. Essere umani fa schifo.
– Sì, beh, ma qual è l’alternativa?
– Non farmi neanche iniziare, amico.

È strano ricordare Pellegrino come l’incarnazione del bene in Lost quando lo vediamo tanto a suo agio nel signore del male ed è inquietante e stimolante vedere Lucifer sedere infine su quel trono in Paradiso a cui ha aspirato per milioni di anni.

L’imprevisto ritorno di Gabriel (e con la bocca cucita!) è solo l’ultima di una serie di sorprese e scelte riservate da questi ultimi episodi che sembrano indicare chiaramente che Supernatural sta cercando nuove strade senza però rinnegare il proprio passato: fin dal primo episodio e dalla caduta di Dean gli showrunner hanno giocato con lo spettatore proponendo situazioni apparentemente simili a quanto visto in passato per poi prendere bivi diversi e proporre scelte figlie dell’esperienza; come a dire che sì, le situazioni possono anche riproporsi, ma questi personaggi non sono quelli di dieci anni fa e non si comporteranno come dieci anni fa.

Non ci resta che attendere gli sviluppi, ma non possiamo dire che, dopo la delusione del filler, questi due episodi non ci abbiamo messo una notevole curiosità.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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