Chiarezza
Io devo essere strano, perché quando a me viene detto qualcosa, tendo a prenderla per ciò che mi è stato detto. Tipo Sì=Sì, No=No, mi fa piacere=mi fa piacere, non posso=non posso.
Cose del genere.
Ma a volte, ripeto, penso di essere strano io: già nei rapporti umani ci si trova spesso di fronte a persone che dicono una cosa ma ne pensano un’altra, spesso e volentieri senza motivo; è una cosa che mi fa imbestialire perché se io devo comportarmi sulla base di ciò che mi comunichi e tu non mi comunichi ciò che davvero pensi, forse si genera un cortocircuito non da poco.
E mi capita un sacco di volte di specificare “guarda, non ti fare problemi, dimmi quel che pensi/vuoi”. Ma no. Ci sono persone che hanno nel sangue il non dire ciò che pensano: fanno il paio con quelli, invece, che mascherano la maleducazione con l’essere schietti, perché evidentemente l’equilibrio non si può avere.
Il problema è che questo tipo di persone sono a loro volta (o comunque danno alimentano) quelle che non credono o non ascoltano ciò che dici, in particolare quando si parla di situazioni professionali.
Dici che una cosa costa tot e ti senti rispondere se è il prezzo finale (no, mi piace trattare).
Dici che sei impegnato per settimane e ti chiedono appuntamento per il giorno dopo (perché evidentemente “sono impegnato” implica “tranne per te”).
Oppure com’è successo oggi.
Mi chiama un cliente che, ovviamente, non sento da mesi e mi dice che gli si è rotto il cellulare, che lo deve risincronizzare, che non sa come fare: sì, si tratta di problematiche che potrebbe gestire in un apple store e che, soprattutto, non sarei tenuto a risolvergli, ma il tizio ha il culo pesante.
Gli faccio presente che oggi per me non è possibile aiutarlo, che sono molto impegnato, al che mi chiede quando possa chiamarmi e gli dico domani.
Ci salutiamo.
Tre ore dopo mi squilla di nuovo il telefono.
È lui.
Rispondo.
– Guardi, le avevo detto che oggi sono estremamente impegnato, se è urgente e veloce mi dica, altrimenti ci sentiamo domani
– Eh, no, volevo chiederle riguardo al mio problema
– Le ho già detto che oggi non riesco, mi dispiace
– Ma quindi quando può?
– Le ho detto domani
– Ah, solo domani?
– Sì, solo domani
– A me andrebbe bene al mattino
– Mi chiami lei e vediamo
Mi piacerebbe, di preciso, sapere come “oggi non posso, mi chiami domani” si sia trasformato in “ora non posso, mi richiami tra tre ore”. E, soprattutto, come, dopo aver detto dieci volte “domani” la risposta sia stata “ah, solo domani?”.
Ma si sa, le parole mica significano ciò che esprimono.
Accidenti a voi e a quando non dite ciò che pensate.
Cosa celebri oggi?
Celebro il piacere di trascorrere una serata con qualcuno che non conosci molto e trovarti a far passare le ore chiacchierando, sparando cazzate e parlando di cibo.
Che ci sono argomenti basilari, lo sappiamo tutti.