Insofferenza

Non so se sia la stanchezza, la voglia di stimoli mentali, la vecchiaia che avanza o tutti questi fattori insieme, ma mi rendo conto di essere sempre più insofferente.
Se negli anni ho cercato di avere tolleranza verso quello che trovavo comunque fastidioso o peggio, questa spinta è sempre più debole e, invece, il suo opposto tende a diventare costantemente più prepotente.

Non parlo solo dell’idiozia generale che vediamo in giro, di antivax, di populisti, razzisti, ignoranti, omofobi: quelli sicuramente influiscono perché contribuiscono a saturare gli spazi disponibili; parlo, in realtà, delle frasi e dei commenti inutili, banali, che sottolineano l’ovvio, che non aggiungono nulla a quanto già detto o addirittura lo ripetono con parole più o meno diverse, delle battute non comprese e di quelle che fanno ridere solo chi le fa.

Ecco, ogni volta che capita, l’istinto di sollevare gli occhi al cielo e rispondere “e quindi?” è sempre più forte; la voglia di far presente che non sempre si deve dire qualcosa se non si ha qualcosa di interessante da dire: ma il problema è proprio lì, nel fatto che chi lo fa è convinto di avere qualcosa di interessante da dire. Convinto. E lo dice. E tu sei lì che leggi o, più raramente, ascolti e ti chiedi perché non dovresti rispondere e far capire che no, quelle parole non servono a nulla, quell’aggiunta è inutile, che era sufficiente un like (o un cenno della testa) per soddisfare il proprio desiderio di interazione.

Ma non lo faccio, perché mi rendo conto che il problema sono io, che spesso queste persone sono assolutamente in buona fede e che, semplicemente, sono io ad aver poca pazienza.

L’assenza (salvo situazioni o persone specifiche) di stimoli, di conversazioni di interessanti, di approfondimenti con persone che siano fonte di arricchimento è un qualcosa che mi rende tendenzialmente più acido e burbero con chi ha la colpa (che non è tale) di non essere (per me) interessante ed è un qualcosa che mi dispiace molto.

Quindi?

Quindi niente, si tratta di constatazioni che lasciano il tempo che trovano.

Cosa celebri oggi?
Celebro un fine settimana passato, invece, con persone stimolanti, a fare una delle cose che amo di più, a guardare le stelle dietro un obiettivo, a mangiar bene, a chiacchierare, a sparare cazzate, a far foto a un gatto e a parecchie mucche, a vivere un’escursione termica di venti gradi.
Tutto cose per cui ringraziare di cuore.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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