L’importanza del nome
E quindi sembra che ora Bruxelles abbia deciso: nessun “latte vegetale” potrà più chiamarsi latte; il latte è solo quello animale, punto e basta.
Ed è importante, perché immagino che fossero molti quelli che, ingannati da quella parola, fossero convinti di nutrirsi di qualcosa proveniente da una mammella e invece arrivava da qualche seme, baccello o noce.
Ho letto articoli affermare “il latte di soia non potrà più chiamarsi così” strizzando l’occhio ai tanti carnivori con sindrome di invidia del pene che “non potete permettervi di chiamare una cosa col nome che usiamo noi” e, infatti, a ruota ho letto gente entusiasta della notizia.
“Era ora. Ora puntiamo anche agli hamburger.”
“È giusto così, trovatevi i vostri nomi”.
Contenti voi.
Spero che sappiate che questo significa anche che non si potrà più usare né “Latte di cocco” né “Latte di mandorla”, vero? Perché anche quelli sono vegetali e rientrano nella direttiva. “Eh, ma il latte di mandorla è tradizione”. Cazzi vostri. È vegetale, quindi non è latte. Contenti? Contenti di rompere i coglioni su cazzate? Contenti di pisciare per segnare il territorio come tanti cagnolini?
Un giorno mi spiegherete cosa vi toglie che un vegetariano chiami hamburger qualcosa di prodotto con alimenti vegetali. Un giorno capirò che bruciore di culo vi arreca il termine “latte di soia”. Un giorno, forse, riuscirò a capire da dove nasca questa esigenza di rompere i coglioni agli altri su qualcosa che a voi non piace.
Pensate, non so, che con la scusa di usare un nome simile qualcuno potrebbe ingannarvi e farvi mangiare (non sia mai) un prodotto vegetale? A parte l’idiozia di tale possibilità, anche fosse, se questi prodotti fanno così schifo e sono così diversi notereste subito la differenza, no? Quindi? Dove sarebbe il problema? Uno beve latte di soia (sì, sono ribelle, continuo a chiamarlo così) e non costringe certo voi a fare lo stesso. Cosa cazzo vi cambia se lo chiama latte o “bevanda a base di”?
Che poi, vorrei farvi notare, è lo stesso meccanismo di chi non vuole/voleva i matrimoni gay perché erano contro le loro convinzioni, il che significa che, in alcuni meccanismi, vi somigliate.
Io, fossi in voi, non ne andrei fiero.
Nel frattempo consolatevi: il latte di soia d’ora in poi sarà “bevanda a base di soia” e la vostra virilità carnivora sarà soddisfatta e integra.
Gioite, perché sono conquiste.