Culture?
Ieri, prima di dedicarci a quel gioiello che si è confermato essere Guardiani della Galassia Vol. 2, ci siamo concessi un pomeriggio al Mudec, il Museo delle culture di Milano, con l’idea di vedere la mostra sui dinosauri dell’Argentina e, se fosse avanzato tempo, quella su Kandinsky (perché noi abbiamo gusti monotematici, come potete notare).
Arrivati, fatta la fila, abbiamo chiesto se esistessero biglietti cumulativi per le due mostre, come avviene in buona parte dei musei degni di questo nome quando hanno più esposizioni temporanee in contemporanea: ovviamente non c’erano, per cui c’erano da pagare i biglietti separatamente. Dodici euro l’uno a mostra.
La mostra sui Dinosauri partiva con buone possibilità: calchi di scheletri completi, ricostruzioni, qualche quadro di spiegazione (sebbene non troppi). Il problema è che è minuscola, dove per minuscola intendo che in dieci/quindici minuti, mezz’ora al massimo, la si gira tranquillamente, si leggono tutti i cartelli e si riesce anche a rivedere alcune cose più volte.
Dodici euro sarebbero veramente un furto, non fosse per l’incredibile scheletro di Argentinosaurus che svetta alla fine del tutto, lungo 40 metri e talmente alto da svettare sopra le teste di chiunque: impressionante, innegabile, e forse l’unico vero motivo per andare a vedere questa mostra.
Altro problema, ma qui non è colpa del museo, è sempre il solito: la maleducazione. È normale e prevedibile che, soprattutto nel week-end, una mostra sui dinosauri sia obiettivo di famiglie con numerosi bambini. Meno normale (o meglio, dovrebbe essere meno normale) è avere questi bambini che corrono, toccano, urlano, camminano dove non dovrebbero e i genitori non intervengono: alle solite, il problema non sono i bambini, sono quei genitori della mia generazione che troppe volte sembra non abbiano ben chiaro cosa il loro ruolo comporti. Unica eccezione? Un nonno (sì, nonno, non penso sia un caso) col nipote che giravano tranquillissimi, educati, con lui che spiegava con calma ogni cosa e il bambino che ascoltava contento. E aggiungiamo: a me frega poco di come tu educhi tuo figlio, ma i miei 12 euro valgono quanto i tuoi e io quella mostra vorrei vedermela senza trituramento di coglioni.
E la maleducazione si è vista anche dopo, alla mostra di Kandinsky, quando abbiamo visto (di nuovo) bambini toccare i quadri o camminare sopra le aree di protezione senza che, anche stavolta, i genitori battessero ciglio. E io, della maleducazione altrui, sono veramente stufo.
Ma la situazione alla mostra di Knakinsky è diventata critica per ben altri motivi.
Sei un museo, dovresti avere ben chiaro come funzionano i flussi di visitatori, soprattutto nel week-end.
Se hai sale piccole devi tenerne conto.
Visite guidate alla mostra sono normali.
Se però:
– tali visite vengono organizzate ogni 15 minuti
– ogni gruppo può avere anche più di 30 persone
– certe guide decidono di fare i mattatori, leggere libri ai partecipanti, e perdere più di 15/20 minuti in ogni sala
Forse qualche problema si pone e forse gli altri visitatori, che hanno pagato 12 euro di biglietto, potrebbero alterarsi perché sono costretti a saltare le sale che sono troppo piene per essere visitate e scavalcare gruppi che ostacolano la visione agli altri.
È inaccettabile che una situazione del genere si presenti e fa sì che si esca dal Museo molto ma molto insoddisfatti e irritati.
Ho visitato e visito parecchi musei: Moma, British, Metropolitan, Tate e numerosi altri, ho visto mostre splendide e altre opinabili, organizzazioni perfette e altre sicuramente eccepibili, ma un qualcosa di tanto indecente dal punto di vista organizzativo e del rispetto per il visitatore ancora non mi era successo.
Era la prima volta al Mudec, la seconda temo attenderà un po’.