Quel giorno

Poi arriva quel giorno in cui finisci di lavorare a un orario accettabile, non sei troppo stanco, c’è ancora luce e il clima, anche se non ideale, non è neanche ostico.
Le previsioni dicono che potrebbe piovere ma tu, dai condizionali, non ti fai intimorire facilmente.

Così indossi le tue cuffiette, attivi l’orologio e parti.

Erano mesi che non facevi questo tipo di camminata, questo tipo di percorso, e le passeggiate per quanto piacevoli non sono la stessa cosa.

Mesi a pedalare in casa e ora, invece, sei fuori a muoverti.

Il cielo minaccia e tu gli ridi dietro.

E cammini.

Fai fatica, sì, ma vai e non ti fermi.

Guardi l’orologio, controlli i battiti, li vuoi più alti, acceleri.

La musica accompagna e, a volte, sembra giocare con te.

Come quando parte “Prima del temporale” e, con quel cielo e quell’aria, ti viene da sorridere. A maggior ragione, perché tu sei sempre un po’ in quella canzone.

E cammini, acceleri, decidi di allungare perché non hai ancora voglia di tornare e sorridi per questo.

Si alza il vento, allarghi le braccia, ti fai avvolgere mentre non ti fermi.

Rotaie in basso, vite dietro le finestre, acqua che scorre, alberi che fioriscono, anatre che nuotano.

Tutto fluisce, tutto ti sfiora, tutto ti scorre accanto.

E sorridi.

Un po’ più forte.

Un po’ più vivo.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. Giuseppe ha detto:

    Ricordati della passeggiata di.luglio …io ho gia tidato fuori stivali ed impermeabile

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