Thanks
Oggi negli Stati Uniti si festeggia il Giorno del Ringraziamento e sono ormai un po’ di anni che ne approfitto per farne la mia versione: come ripeto ogni volta, infatti, penso sia importante avere un momento per fermarsi e ringraziare di ciò che si ha o si ha avuto, anche e soprattutto quando, come quest’anno, tante, troppe cose sono state difficili quasi a livello dell’insostenibilità.
Certo, probabilmente dovremmo (io in primis) abituarci a farlo un po’ più spesso. Ci farebbe bene. Parecchio.
Per cui ringrazio.
Ringrazio Miss Sauron, non solo per i motivi più ovvi, ma per il supporto che mi ha dato in quest’anno, per i confronti, per l’avermi aiutato a migliorarmi su tanti aspetti.
E ringrazio i suoi genitori non solo per l’aiuto materiale nel momento più importante ma anche e soprattutto perché io, che non ho più i miei, so di avere qualcuno che mi vuol bene e mi stima.
Ringrazio tutte le persone elencate qui accanto: non c’è bisogno di ripetere perché. Lo sapete.
Ringrazio anche tutti coloro che hanno dimostrato supporto, affetto, stima, interesse: pensate di non aver fatto molto e invece avete fatto tantissimo.
Ringrazio di esserci stato quando Zen se n’è andato.
Ringrazio per Stitch.
Ringrazio per il tatuaggio fatto oggi.
Ringrazio, come sempre, di poter camminare.
Ringrazio di essere uscito da una delle situazioni peggiori della mia vita.
Ringrazio di essermi rialzato. Di nuovo.
Ringrazio Pollon per il messaggio di ieri relativo al romanzo.
Ringrazio delle (poche ma buone) nuove persone conosciute quest’anno, incluse quelle troppo lontane.
Ringrazio degli amici. Quelli che ci sono, quelli che sono tornati, quelli che sono arrivati. E anche quelli che non ci sono più, perché a volte è meglio così.
Ringrazio della richiesta emozionante fattami da una coppia di amici qualche settimana fa.
Ringrazio di avere tanto lavoro e di avere due clienti importanti per i quali sono felice di lavorare.
Ringrazio dei libri, dei fumetti, dei film, della musica, del teatro, dei concerti, delle serie tv che fanno venir voglia di essere divorate.
Ringrazio di Londra e di Lucca.
Ringrazio di vivere in una città che amo e di avere una seconda città altrettanto bella.
Ringrazio dei baci, delle risate, delle pizze fuori, delle chiacchiere, dei “ci si vede stasera?”, dei “facciamo colazione insieme?”, degli abbracci, del lago e della spiaggia, delle convention,delle delusioni, delle conferme, delle scoperte, delle riscoperte, delle sorprese, dell’essere nerd e stare con una nerd, dei confronti in chat, dei “come stai?”, dei ti voglio bene, dei nomi più assurdi che qualcunA continua ad affibbiarmi.
E ringrazio, necessariamente, me stesso.
Per non essere mai appagato.
Per non essere mai totalmente sconfitto.
Per non smettere mai di volere imparare.
Per non smettere mai di volere conoscere.
Per ammettere, anche se a volte a fatica, i miei errori.
Potrei essere un uomo migliore, senza dubbio.
Ma potrei essere anche un uomo molto peggiore.
È una buona base, credo.
(Se qualcuno ha voglia, qui o su Facebook, si aggiunga pure nei suoi ringraziamenti)