Terry Moore in diretta dal Comicon

Mentre scrivo sono collegato a Periscope, cosa che non faccio quasi mai, perché quel brav’uomo di Terry Moore ha deciso di trasmettere in diretta il suo panel dal Comicon.

Sono momenti come questi in cui amo davvero la tecnologia, che mi permette di assistere a un qualcosa che non solo non avrei avuto modo di vedere, ma della quale avrei letto poco o nulla, dato l’autore di nicchia.

E questa nicchia è quella che fa un po’ amareggiare, perché mentre c’è tanta merda in giro, un autore eclettico e geniale come Terry Moore si trova a dover barcamenarsi e contare le vendite per poter pagare l’affitto: Rachel Rising ed Echo prima di lei hanno chiuso (pur con un finale degno) proprio per le poche vendite; Moore ha spiegato che meno di 7.000 copie, per lui, sono una perdita.

Amaro. Molto amaro. Soprattutto, ripeto, quando si parla di un autore così bravo.

Così come amaro è vedere che la sala dove si sta svolgendo il panel non è assolutamente piena: a Lucca, per lui, c’erano molte più persone; ma, si sa, il Comicon ormai è per i grandi nomi e i grandi attore e celebrità di vari media, così i bravi ma piccoli vengono schiacciati.

Triste.

Ciò che invece non è triste è che sembra che ci sia uno script per il Pilot di una serie su Rachel Rising, serie che fremerei per vedere e che, a ben pensarci, potrebbe aiutare Moore ad avere la visibilità che merita.
Peccato, invece, che per Strangers in Paradise ci siano meno possibilità; d’altronde Moore stesso ha centrato il problema: “se dovessi andare in una banca a chiedere un sacco di soldi per fare una serie su Strangers in Paradise, come gliela racconteresti perché si convincessero?”; e ha ragione, come riassumere qualcosa come SiP in modo che sia rinchiudibile in una serie e appetibile da chi non la conosce?
Io, comunque non smetto di sperare.

Così come spero che mantenga la promessa di tornare nel mondo di SiP, come sta dicendo ora: dice che la storia c’è, in lui, per cui prima o poi verrà fuori e ci racconterà di Francine e Katchoo oggi.

Invece la notiziona è che  il buon Terry ha già pronto il prossimo titolo su cui lavorerà: si chiamerà Motor Girl (idea che aveva già avuto in passato, ma poi aveva messo da parte per non avere rotture di scatole legate a Tank Girl), racconterà di una ragazza che vive nel deserto, ripara motori, vende pezzi di ricambio agli alieni e ha come migliore amico un enorme gorilla. Inteso come l’animale.
Terry Moore al suo massimo, insomma.

E io, a questo punto, fremo in attesa di leggerlo.

Come sempre.

(Grazie, Periscope 😉 )

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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